La UE vota per la guerra, come uno zombie

Per fortuna l’Unione Europea non è (ancora) uno Stato e il Parlamento di Strasburgo non è un parlamento vero (ossia titolare del potere legislativo, come in qualsiasi “democrazia liberale”). Altrimenti da oggi sarebbe (e saremmo, ahinoi) in guerra con la Russia e a meno di un millimetro dalla guerra nucleare. Solo 131 europarlamentari hanno ragionato freddamente, con motivazioni e valori anche molto diversi, e hanno votato contro una mozione in egual misura guerrafondaia e idiota. (Contropiano)

Ne parlano anche altri media

«Io ho votato in dissenso dalla indicazione del Nazareno perché sono convinta che bisogna avere una posizione chiara e netta a sostegno dell’Ucraina. Il suo diritto all’autodifesa va salvaguardato fino in fondo». (la Repubblica)

Europarlamento chiede stop restrizioni limiti uso armi contro Russia con 425 sì. Ecco il voto 20 settembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Ma la risoluzione non vincolante del Parlamento Europeo sul sostegno dell’Ue all’Ucraina, con un controverso paragrafo che chiede la rimozione delle restrizioni all’uso delle armi inviate a Kiev, consentendo agli ucraini di colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo, ha confermato le divisioni che attraversano sia la maggioranza di governo che l’opposizione. (Il Sole 24 ORE)

Se la votazione finale ha visto l’approvazione da parte almeno dei parlamentari di Fratelli d’Italia, del Partito democratico (con due eccezioni) e di Forza Italia, consentendo a questi partiti di ribadire la propria posizione euroatlantica, contro la Russia e al fianco dell’Ucraina, è sulla votazione del punto numero 8, che si sono palesate spaccature all’interno anche di questo fronte, portando Calenda ad attaccare a testa bassa: «C’è una sola cosa bipartisan in Italia: non consentire all’Ucraina di difendersi colpendo gli obiettivi militari legittimi in Russia». (L'HuffPost)

La risoluzione non vincolante del Parlamento Europeo sul sostegno dell'Ue all'Ucraina, con un controverso paragrafo che chiede la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi inviate a Kiev, consentendo agli ucraini di colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo, conferma le divisioni che attraversano sia la maggioranza di governo che l’opposizione. (Adnkronos)

Prima delle Europee, nella scorsa primavera, quasi tutti i partiti facevano la corsa al pacifismo, impostando parte della campagna elettorale sulla necessità di un accordo con con Putin e di una de-escalation. (Il Fatto Quotidiano)