A Beirut, sotto un cielo di bombe

Beirut. L’esplosione ci sorprende mentre l’ufficiale di Hezbollah ci sta mostrando le rovine di un palazzo di cinque piani colpito nei giorni scorsi. Un boato e poi il rumore di un crollo simile a un terremoto. Con altri giornalisti corro verso il punto della deflagrazione: un fumo denso, scuro, l’odore di esplosivo bruciato, il vento spinge verso di noi la gigantesca nube che ci avvolge e taglia il respiro. (Tempi.it)

Ne parlano anche altri media

L'intervista di Fanpage.it a Habib Battah, analista libanese, sulle operazioni di terra di Israele in Libano e delle conseguenze politiche dell'uccisione di Hassan Nasrallah. (Fanpage.it)

Il silenzio dei Paesi arabi seguìto alla morte del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e poi proseguito con l’invasione del Libano del Sud (e incursioni in Yemen e nel Golfo di Aden), la dice fin troppo lunga sul vero sentimento che cova nell’intero Medio Oriente. (Panorama)

Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Il Messaggero (@ilmessaggero.it) L'Idf ha annunciato un attacco in corso a sud di Beirut, in particolare nel quartiere di Dahiyeh, dove venerdì scorso è stato ucciso il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. (ilmessaggero.it)

Guerra in Medio Oriente, nuovi raid israeliani a Beirut: 6 morti. “Colpito un centro sanitario”

Il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah - pochi giorni prima di essere ucciso in un raid israeliano, venerdì scorso, a Beirut - aveva accettato una tregua di 21 giorni con Israele. Lo ha detto alla Cnn il ministro degli Esteri libanese, Abdallah Bou Habib. (Adnkronos)

E le fiamme e il fumo levarsi da sud. Poi ha iniziato a circolare la notizia che anche il centro di Beirut era stato colpito a Bachoura, distante a un chilometro circa da noi. (Corriere della Sera)

«Un impressionante lavoro di difesa», hanno detto oggi esercito e politici, ma l'Idf non ha fornito nessuna percentuale degli ordigni abbattuti. E i danni, perlomeno quelli a case e strutture civili, si vedono nelle foto pubblicate dai media nazionali. (La Stampa)