Charlie Hebdo, dieci anni fa l’attentato che ha cambiato la Francia. “Ma oggi in quanti difendono la satira? La libertà d’espressione in declino in tutto il mondo”

Il 7 gennaio 2015 i fratelli Kouachi uccidono dodici persone nell'attentato alla redazione del giornale satirico. L'associazione dei vignettisti Cartooning for peace si chiede cosa è rimasto dello spirito di "Je suis Charlie": "Quanti di noi oggi scenderebbero in piazza per difendere il diritto alla satira?" (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha scritto sui social network che: “Gli uomini e le donne di Charlie Hebdo sono stati uccisi per ciò che rappresentavano. (RSI)

Eppure oggi, a dieci anni di distanza, non si ode neppure più l'eco di quell'affermazione (il Giornale)

E infatti quel 7 gennaio 2015 c’erano tutti nell’ufficio del direttore Charb, al secondo piano, quando entrarono i fratelli Kouachy: c’erano Cabu e Wolinskii, mostri sacri della caricatura in Francia, il disegnatore Honoré, l’editorialista Elsa Cayat, l’economista Bernard Maris, il correttore di bozze, il fumettista Tignous. (ilmessaggero.it)

Dieci anni dopo, "Charlie Hebdo" ricorda il sanguinoso attentato

Dieci anni fa l’attentato alla redazione di Charlie Hebdo: perché successe? E dopo? Alle 11,30 del 7 gennaio 2015, due uomini armati entrarono nella redazione parigina del giornale satirico Charlie Hebdo e aprirono il fuoco. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)

«C’è un prima e un dopo gli attentati, perché per la prima volta nella storia della stampa un’intera redazione è stata distrutta», spiega al Corriere del Ticino lo storico Laurent Bihl, professore alla Sorbonne e specialista dell’immagine satirica. (Corriere del Ticino)

L’edizione commemorativa, che sarà disponibile nelle edicole francesi, affronta il tema “Ridere di Dio”, esplorato attraverso circa quaranta vignette e caricature selezionate tra centinaia di proposte arrivate da un concorso internazionale. (la VOCE del TRENTINO)