San Marzano, calabresi o astigiani? Macché: i semi spacciati per italiani erano tutti in arrivo dalla Cina

La Finanza ha smascherato una catena di imprortazione di semi spacciati per italiani Blitz della Guardia di Finanza per contrastare le frodi agroalimentari, a tutela del“Made in Italy”. L'operazione ha riguardato la commercializzazione su tutto il territorio nazionale di sementi da orto (principalmente semi di pomodoro, peperone e peperoncino) di origine prevalentemente cinese o comunque extra-UE, ma spacciati per italiani. (TorinOggi.it)

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I semi in realtà venivano da paesi come Cina, India, Tanzania, Cile, Turchia e Stati Uniti. (Milano Finanza)

Le immagini lasciavano intendere che si trattasse di prodotti italiani, così come nomi tradizionali quali il pomodoro San Marzano, il peperone quadrato di Asti e il peperoncino piccante calabro. L’operazione «Via dei semi» della Guardia di finanza di Torino ha indagato sul commercio di tonnellate di sementi da orto e in particolare di pomodoro, peperone e peperoncino. (Corriere della Sera)

Le indagini si sono concentrate sulla vendita di semi di origine prevalentemente cinese e extra-Ue, presentati falsamente come italiani.La prima fase dell'indagine, condotta dal nucleo di polizia economico finanziaria della finanza, guidato dal colonnello Alessandro Langella, ha preso avvio da controlli effettuati in punti vendita della grande distribuzione e gli investigatori hanno identificato i siti di confezionamento dei semi nel Cesenate. (La Pressa)

Pomodori, peperoni e peperoncino “Made in Italy” falsi: sequestrate 8 tonnellate di sementi dalla Cina

Semi per oltre 8,3 tonnellate, già confezionati in quasi 218 mila buste, per un valore stimato di circa 4 milioni di euro, sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Torino, in un'indagine coordinata dalla procura del capoluogo piemontese, durante l'operazione 'Via dei semi'. (La Repubblica)

Oltre 8 tonnellate di sementi sono state sequestrate dai finanzieri del Comando provinciale di Torino nell'ambito di un'attività di contrasto al fenomeno delle frodi agroalimentari e a tutela del «Made in Italy». (La Stampa)