Operazione 'Nuova narcos europea': le mani dei Molé su droga, armi ed estorsioni della Calabria all'estero

Rientrato in Calabria, Molé era stato già arrestato nel marzo 2020, in pieno lockdown, perché trovato in possesso di mezza tonnellata di cocaina

L'operazione è rilevante perché la cosca Molè ha una grande capacità offensiva anche all'estero come ad esempio in Svizzera.

È quanto emerge dall'inchiesta "Nuova Narcos Europea", coordinata dalla Dda di Reggio Calabria.

La cosca Molè, monitorata per circa un paio d'anni è riuscita a portare in Italia oltre una tonnellata, peraltro nel periodo di lockdown, di cocaina”. (Il Lametino)

Su altre testate

Un'operazione che ha sgominato un'organizzazione criminale finalizzata al traffico di cocaina proveniente dal Sudamerica e legata a due cosche di 'ndrangheta. Il giorno dopo sempre nel porto sono stati sequestrati altri 164 panetti per in totale di 430 chili di cocaina. (LaC news24)

Lo ha detto il direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, il prefetto Francesco Messina, nel corso della conferenza stampa tenuta in Questura a Reggio Calabria per illustrare i dettagli sull’operazione “Nuova Narcos Europea”. (Calabria 7)

In quella riunione, come chiarito dal pm Pasquale Addesso, si sedettero al tavolo anche alcuni "imprenditori estorti" e accettarono "di fare entrare la 'ndrangheta a cui interessava investire". Lomazzo (Como) - Rapporti con i boss della 'ndrangheta: nel filone lombardo della maxi inchiesta coordinata dalle Dda di Milano, Reggio Calabria e Firenze, è indagato anche l'ex sindaco di Lomazzo Marino Carugati. (IL GIORNO)

«Ciò che ha scelto – dice don Luigi Ciotti – è sotto gli occhi di tutti». Ti chiedi se avresti potuto fare di più, ma la sua volontà era quella di tornare a Gioia Tauro e da lì in poi si è caricato sulle spalle un’intera famiglia di ‘ndrangheta» (la Nuova di Venezia)

«Noi siamo come le raccomandate, arriviamo direttamente a casa», diceva, intercettata, una delle persone finite in carcere. Le commesse di trasporto così illecitamente acquisite venivano poi spartite tra i vari affiliati consentendo a tutti lauti guadagni accresciuti, altresì, dal ricorso sistematico a false fatturazioni. (Il Reggino)

Chiosano i pm: «Rocco Molè doveva seguire le orme (del padre ndr) e subire l’apparato di cui fa parte quasi per nascita e dal quale non può dissociarsi. Entra in rotta di collisione con alcuni boss di Rosarno: «Faccio in modo che non gli rimangano neanche le case». (la Nuova di Venezia)