Riforma Ius Scholae, cittadinanza dopo 10 anni di scuola. In autunno proposta di legge. I sindacati: “Legge opportuna e necessaria”

Per saperne di più:
Ponte sullo Stretto Migranti

Riforma Ius Scholae, cittadinanza dopo 10 anni di scuola. In autunno proposta di legge. I sindacati: “Legge opportuna e necessaria” Di Dopo le Olimpiadi di Parigi è tornata al centro del dibattito politico e sindacale la riforma dello Ius Scholae, che prevede la concessione della cittadinanza ai minori stranieri che completano uno o più cicli scolastici in Italia. Cosa ne pensa la politica? Apertura di Forza Italia Forza Italia ha espresso il proprio sostegno allo Ius Scholae. (Orizzonte Scuola)

Ne parlano anche altri giornali

"La questione delle Olimpiadi ha portato a parlare di questo argomento più di prima": Sabrina Scampini a Stasera Italia su Rete 4 ha introdotto così l'argomento dello Ius Scholae, molto caro alla sinistra, che nell'ultimo periodo lo ha ritirato fuori in modo più insistente del solito. (Liberoquotidiano.it)

Scontro interno al governo nazionale sullo ius scholae. Si tratta una proposta di legge del 2022 che mirava a concedere la cittadinanza italiana ai minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni, dopo aver completato un ciclo scolastico di almeno cinque anni. (Tp24)

La riforma della cittadinanza per i figli dei migranti che abbiano concluso un percorso scolastico di cinque anni nel nostro Paese è infatti vecchia quasi di un decennio e va ad aggiungersi ad altri progetti come lo “Ius soli” e lo “Ius culturae”, ampiamente presi in esame da diverse legislature a questa parte e puntualmente finiti imprigionati nelle sabbie mobili del nostro Parlamento. (Avvenire)

Rosato (Azione): "Sì a Forza Italia sullo ius scholae"

Leggi tutta la notizia Quella di Forza Italia non è una "svolta a sinistra. (Virgilio)

Archiviata momentaneamente, anche dalle opposizioni, l'ipotesi dello Ius soli, sulla quale la chiusura della maggioranza è netta, si fa strada sempre più l'idea di uno Ius scholae, legato alla frequentazione di cicli di studio nel nostro Paese da parte di bambini nati da genitori immigrati. (La Stampa)

Abbiamo un gigantesco problema che sono centinaia di migliaia di bambini e ragazzi apolidi o con cittadinanza di Paesi che neanche conoscono, e che parlano l’italiano, anzi spesso parlano il dialetto, si sentono italiani e sono in classe con i nostri figli e nipoti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)