Ivana Barbacci: "Posti stabilizzati in organico, più assunzioni in ruolo. Come risolvere insieme due problemi sollevati dall’UE"

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Ivana Barbacci: "Posti stabilizzati in organico, più assunzioni in ruolo. Come risolvere insieme due problemi sollevati dall’UE" Categoria: Personale precario, Reclutamento e Precariato "Non sono purtroppo una novità le questioni su cui, a quanto si apprende dagli organi di informazione, si potrebbe avviare una procedura di infrazione sull’abuso di lavoro precario e sulla discriminazione che subisce chi, lavorando con contratti a tempo determinato, non si vede riconosciuta la progressione di anzianità prevista per il personale di ruolo", così la segretaria Ivana Barbacci sulla recente notizia del deferimento dell'Italia da parte della Commissione Europea alla Corte di Giustizia dell'Ue. (CISL Scuola)

Ne parlano anche altri giornali

La Commissione europea ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue perché non ha posto fine all’uso abusivo di contratti a tempo determinato e a condizioni di lavoro discriminatorie nella scuola. (Corriere della Sera)

Grazie alle costanti segnalazioni del sindacato ANIEF, la Commissione Europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia Europea per l'abuso dei contratti a termine e la crescente precarietà che caratterizza il settore scolastico. (LA STAMPA Finanza)

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, attribuisce la responsabilità dei problemi del precariato ai precedenti governi, dichiarando l’impegno dell’attuale esecutivo a risolverli e accusando l’opposizione di strumentalizzare la questione. (Orizzonte Scuola)

Il docente all’origine del caso: «Non c’entra il Pnrr ma la volontà politica»

La notizia secondo cui la Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia europea per l’abuso dei contratti a termine del personale scolastico sta già provocando reazioni in campo politico e sindacale. (Tecnica della Scuola)

Bruxelles ritiene che l'Italia non disponga delle norme necessarie per vietare la discriminazione in relazione alle condizioni di lavoro e l'utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato. (Corriere della Sera)

Ad agosto scorso ha scritto alla Ue per chiedere quale fosse la ratio alla base della decisione di bandire nuovi concorsi, dato che ci sono almeno 30mila precari idonei, in graduatorie pregresse e in attesa di assunzione. (il manifesto)