Alla Cop29 i Paesi più poveri si ribellano: ci ignorano
La prima Plenaria di ieri, aggiornata poi alla notte nell'intento di trovare un accordo all'ultimo - Reuters Quando, alle 20 (le 17 in Italia), è arrivata a convocazione per la Plenaria, i delegati si sono precipitati nella sala Nizami dello stadio di Baku confusi e sorpresi. Su quale cifra era stato raggiunto l’accordo sulla quantità di aiuti da versare ai Paesi poveri da parte delle potenze industriali di vecchia data? Sui 300 miliardi di dollari contenuti nell’ultima bozza, circolata due ore prima e platealmente rifiutata dai Paesi più vulnerabili e dall’Alleanza delle piccole isole, usciti insieme dalla stanza per sottolineare la delusione? O su un’altra somma tenuta astutamente nascosta dal presidente del vertice, il ministro dell’Ambiente azero, Mukhtar Babayev? In realtà l’intesa non c’era e non c’è stata fino alla notte di ieri. (Avvenire)
Su altre fonti
Dopo due settimane di negoziati estenuanti a Baku, in Azerbaigian, che si sono trascinati fino ai tempi supplementari, il Presidente della COP29, Mukhtar Babayev, ha battuto il martelletto alle 2,39 del mattino (le 23,39 di sabato in Italia) per approvare il patto globale. (Corriere della Sera)
Accordo raggiunto sul clima alla Cop29 di Baku, in Azerbaigian, e il presidente degli Stati Uniti uscente, Joe Biden, esulta parlando di "risultato storico" e "rivoluzione verde" che "nessuno può impedire". (Adnkronos)
L’Italia è stata il Paese in Europa che ha superato tutti gli altri per numero di badge concessi per accedere alla Cop29 di Baku (dove si negoziavano le sorti del pianeta quanto a cambiamento climatico e inquinamento) a dipendenti e dirigenti di imprese che fanno affari con gas e petrolio, soprattutto con quelli dell’Azerbaijan, che … (Il Fatto Quotidiano)
L’accordo alla Cop29 si è chiuso trovando l’intesa possibile alle 3 del mattino della seconda notte dei tempi supplementari della conferenza. Nessuno offriva di più e questa cifra, respinta fino a un momento prima da molti dei Paesi colpiti da uragani e siccità ma senza risorse economiche per una reazione adeguata, è passata. (L'HuffPost)
D: Quali buone pratiche avete presentato alla COP29? Tanti i temi discussi fra i quali:la decarbonizzazione, il bacino d’Aral, il partenariato con l’Italia e le misure per lottare contro eventi estremi come a Valencia. (Il Giornale d'Italia)
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano L’obbligo per i Paesi ricchi di finanziare con 300 miliardi di dollari all'anno per dieci anni, fino al 2035, la transizione energetica e l'adattamento ai cambiamenti climatici dei Paesi in via di sviluppo. (Vatican News - Italiano)