Il petrolio avanza a New York con Medio Oriente, +3,18%

Il petrolio avanza a New York con Medio Oriente, +3,18%
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Tuttosport ECONOMIA

Il petrolio avanza a New York con le tensioni in Medio Oriente. Le quotazioni salgono del 3,18% 70,34 dollari al barile. Gli Stati Uniti ritengono che l'Iran stia preparando un attacco imminente contro Israele. . (Tuttosport)

Su altre fonti

Focus anche sull’Opec+ e sulle scorte americane. Secondo giorno consecutivo di rialzi per il petrolio, spinto dalle tensioni in Medio Oriente che alimentano i timori per le forniture di greggio dalla regione. (Finanzaonline)

Il petrolio Usa si porta sopra i 72 dollari (Wti +3,29% a 72,13 dollari al barile) e quello del Mare del Nord si avvicina ai 76 (Brent +3,03% a 75,79 dollari al barile). Accelera il greggio nel giorno in cui si riunisce il vertice Opec e in attesa delle scorte settimanali Usa previste in serata mentre in Medio Oriente la tensione resta altissima. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La Libia si sta preparando a riprendere la produzione di petrolio dopo che i governi rivali hanno risolto una disputa che aveva bloccato la produzione. Il WTI scambia - ugualmente ribassista - in area USD67,85 per azione. (Morningstar)

Petrolio, perché i prezzi sono in calo ai minimi da 3 anni? La svolta dell'Arabia Saudita e le mosse della Libia

Quotazioni del petrolio a picco sui mercati internazionali, in attesa di un aumento produttivo da parte dell'Opec+ e di rumors che parlano di un cambio di strategia dell'Arabia Saudita, che sarebbe pronta ad aumentare la produzione, abbandonando l'idea di controllare il prezzo del greggio e spingerlo verso un dato livello desiderato Addio al target dei 100 dollari Stando ad una indiscrezione del Financial Times, l’Arabia Saudita sarebbe pronta ad abbandonare il suo obiettivo di prezzo "non ufficiale" di 100 dollari al barile e si preparerebbe quindi ad aumentare la produzione, rassegnandosi a gestire un periodo di prezzi più bassi. (QuiFinanza)

Secondo gli esperti, qualsiasi accenno alla prosecuzione degli aumenti della produzione potrebbe compensare le preoccupazioni relative alle interruzioni delle forniture dal Medio Oriente (Milano Finanza)

A spingere al ribasso i prezzi è la possibilità che l’Arabia Saudita abbandoni l’obiettivo del prezzo a 100 dollari al barile in vista di un aumento della produzione. Il Wti americano, che giovedì 26 settembre ha chiuso in ribasso del 2,9%, perde lo 0,27% portandosi a 67,49 dollari al barile. (Corriere della Sera)