Bandi e nomine, il risiko nei musei
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Diventa operativa la nuova geografia dei musei statali in Emilia Romagna. Il Ministero della Cultura ha infatti annunciato che entro breve saranno promulgati i bandi di gara per designare i direttori di vari musei nazionali ad autonomia speciale, fra cui i Musei nazionali di Bologna e i nuovi Musei nazionali di Ferrara. La selezione, ha sottolineato il ministero, verrà effettuata da una commissione di esperti di altissimo profilo attraverso una serie di prove in grado di evidenziare le necessarie competenze culturali e manageriali.
Un addio brusco, non voluto, una porta che si chiude all’improvviso e che taglia a metà un percorso di lavoro, studio, riqualificazione. Maria Luisa Pacelli, direttrice dei Musei nazionali di Bologna (Pinacoteca e Palazzo Pepoli Campogrande, ma anche – da tempi recenti – l’ex chiesa di San Mattia e l’ex chiesa di San Barbaziano) non è stata rinnovata nell’incarico e da domani riprende servizio ai Servizi d’Arte del Comune di Ferrara. Il ministro Giuli non ha confermato la direttrice Maria Luisa Pacelli alla guida della Pinacoteca di Bologna, nonostante il suo operato fosse in grande sintonia con la città e le altre istituzioni cittadine.
Il fulmine partito a ciel sereno da Roma è finito in via Belle Arti a Bologna, fra i Guido Reni e i Carracci. Precisamente nella Pinacoteca Nazionale, per non riconfermare alla sua direzione Maria Luisa Pacelli. Una carica che la storica dell’arte ricopriva dal 2020, in grande sintonia con Bologna e le altre istituzioni cittadine. Nessuno si aspettava che dal Mibac arrivasse, quattro giorni fa, questa decisione.
L’intervento a sorpresa del ministro Alessandro Giuli e gli effetti della riforma voluta a maggio dal predecessore Gennaro Sangiuliano sono i due elementi della tempesta perfetta che in queste ore sta terremotando i musei italiani.