Calenda: «Da Torino vogliamo impegni non promesse o passerelle». Chiesta l'audizione dell'ad

«Finalmente». È stato il primo, Carlo Calenda, a chiedere a Stellantis di riferire in Parlamento sulla crisi dell’auto in Italia. E ora il leader di Azione incassa l’audizione dell’ad dell’azienda italo-francese (ma con sede legale in Olanda) Carlos Tavares. «È un primo risultato, frutto di una lunga battaglia su cui abbiamo unito le opposizioni. Il secondo obiettivo, urgente, dev’essere un piano di salvataggio dell’automotive. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri media

Il Vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa e referente per la Conferenza episcopale della Basilicata per la pastorale sociale e del lavoro Mons. (vulturenews.net)

" ROMA, 01 OTT " "Finalmente. Dopo una lunga battaglia condotta da Azione, che ha visto tutte le opposizioni unite, siamo riusciti ad ottenere che l'AD di Stellantis venga a riferire in... (Virgilio)

Lo ha fa sapere l’azienda stessa. In questo contesto, il contributo e la volontà di dialogo e di confronto di Stellantis è costante. (Agenzia askanews)

Stellantis, Tavares in Parlamento nei giorni dello sciopero. La Fiom: “Grave escluderci. Distanza siderale tra istituzioni e operai”

“Apprendiamo dagli organi di stampa che il Parlamento italiano, in audizione l’11 ottobre, ascolterà l’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares e non i lavoratori. Fim-Fiom-Uilm da tempo chiedono un confronto con le Istituzioni, a partire da Palazzo Chigi, per affrontare una situazione che si fa sempre più drammatica visto che anche oggi è stata comunicata ancora cassa integrazione da parte di Stellantis. (Fiom-Cgil)

Ecco perché non è ancora chiarita la situazione politica nella maggioranza regionale del presidente Francesco Rocca, nonostante l’ipotesi sul tavolo di passare a Forza Italia la delega all’Urbanistica della Lega, ristorando almeno parzialmente il Carroccio con la Protezione civile. (Frosinone News)

Proprio a pochi giorni dallo sciopero nazionale dei lavoratori del gruppo insieme a tutti gli operai della filiera dell’auto. Mesi di attesa, poi la svolta. (Il Fatto Quotidiano)