Il medico di base per i senza fissa dimora dopo 15 anni è legge: la battaglia è partita da Bologna
«Il 6 novembre resterà come una data storica», come è una battaglia «storica» quella che, finalmente, dopo 15 anni, è approdata a legge dello Stato. «Il Parlamento italiano ha approvato la legge che consente anche alle persone che vivono in strada di avere il medico di base e di curarsi», ha annunciato Antonio Mumolo, presidente dell’associazione Avvocato di strada che per primo, da Bologna, ha dato vita a una battaglia non semplice e che nei mesi scorsi era approdata alla Camera con una proposta di legge del deputato dem Marco Furfaro. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
“Finalmente anche le persone senza fissa dimora potranno avere un medico di famiglia. (Sanità24)
Soddisfazione l'approvazione della norma per l’assistenza sanitaria alle persone senza dimora, "una legge per la dignità dei più fragili, nata dall’impegno congiunto della società civile e delle istituzioni, fortemente voluta da Cittadinanzattiva" è espressa da Mariagrazia Vacchina, segretaria regionale CA VdA (Valledaostaglocal.it)
ROMA – Dice Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva : “Siamo particolarmente soddisfatti ed orgogliosi per l’approvazione, in via definitiva ieri al Senato, della legge che garantisce l’assistenza sanitaria di base alle persone senza dimora, avviandone la sperimentazione da gennaio 2025 nelle città metropolitane. (la Repubblica)
Per il presidente Filippo Anelli, la legge che consente alle persone prive di residenza anagrafica di avere un medico di base e di accedere ai Lea avrà anche ricadute positive in termini di salute pubblica. (Quotidiano Sanità)
Il Senato ha dato il via libera definitivo al Ddl 1175 “Assistenza sanitaria persone senza dimora”, che stanzia un milione di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 per finanziare un programma sperimentale, da avviare nelle città metropolitane a partire dal prossimo anno, finalizzato a garantire alle persone senza dimora, e prive della residenza anagrafica, l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle aziende sanitarie locali, la scelta del medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, nonché l’accesso alle prestazioni garantite dai Lea. (Sanità24)
Dopo un’attesa durata quindici anni, il riconoscimento di un medico di base alle persone senza fissa diventa realtà, per ora nelle 14 città metropolitane dove questo fenomeno è più frequente. (Demografica | Adnkronos)