La rinascita di Netanyahu grazie a Hezbollah
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Per quanto suoni orribile dirlo, alla luce delle stragi e dei massacri a cui stiamo assistendo ormai da un anno (il 7 ottobre, giorno in cui nel 2023 Hamas uccise 1.200 israeliani, quasi tutti civili, e prese 250 ostaggi è ormai prossimo), Benjamin Netanyahu detto Bibi, il primo leader israeliano a essere nato in Israele, il premier che già il 20 luglio 2019 ha battuto il record di 13 anni e 127 giorni di permanenza nella carica fino ad allora detenuto da David Ben Gurion (4876 giorni) sta vincendo la sua battaglia. (Inside Over)
Se ne è parlato anche su altri giornali
evidentemente non tutto il mondo condivide le irresponsabili posizioni dell’Occidente, anzi dell’Uccidente liberale atlantista, a proposito dell’imperialismo efferato, cruento e criminale di Netanyahu, il quale Netanyahu, stizzito evidentemente per l’abbandono dell’aula da parte di così tante delegazioni, non ha trovato di meglio da fare che bollare come palude antisemita l’ONU stessa. (Radio Radio)
Un anno dopo l’incredibile azione partita da Gaza, che portò alla morte di 1200 e al rapimento di circa 250 civili israeliani, un anno dopo la più incredibile e clamorosa sconfitta strategica e d’immagine mai subita da Israele in casa propria, e per mano delle truppe non proprio addestratissime ed equipaggiatissime di Hamas, Netanyahu ha voluto presentarsi all’appuntamento dell’anniversario con uno scalpo pesante, capace di oscurare il ricordo di quella clamorosa defaillance, di far passare in terzo piano le proteste di familiari e amici dei rapiti, di derubricare perfino ad argomento della propaganda avversaria il ricordo – già timido di suo, nella società israeliana – delle decine di migliaia di civili uccisi a Gaza dall’esercito d’Israele, con ogni probabilità responsabile – assieme ai suoi vertici politici – di crimini di guerra che come tali non passeranno mai in giudicato, a proposito di memoria. (GLI STATI GENERALI)
Non è ammissibile, infatti, che l’ambasciatore israeliano riduca a brandelli la Carta dell’ONU al Palazzo di Vetro e, meno che mai, che ci si permetta di dichiarare persona non gradita il segretario generale Guterres: un galantuomo che da anni si batte per il rispetto dei diritti umani e contro ogni barbarie. (articolo21)
Un discorso di supremazia che esprime l’obiettivo di occupare l’intera area dal Giordano fino al mare». «Un discorso di menzogne e violenza. (La Nuova Venezia)
Non è meno stupefacente dell'impossibile eliminazione di Nasrallah l'ammirato sguardo del mondo verso il personaggio che tutto il conformismo internazionale ha amato odiare, e ha usato come schermo per attaccare Israele, la guerra, gli ebrei: Netanyahu. (il Giornale)
Chiedete a Mohamed Deif. Chiedete a Nasrallah», ha detto il presidente, riferendosi al leader militare di Hamas a Gaza e al leader del gruppo sciita libanese Hezbollah, entrambi uccisi in attacchi israeliani. (Gazzetta del Sud)