La rinascita di Netanyahu grazie a Hezbollah

Per quanto suoni orribile dirlo, alla luce delle stragi e dei massacri a cui stiamo assistendo ormai da un anno (il 7 ottobre, giorno in cui nel 2023 Hamas uccise 1.200 israeliani, quasi tutti civili, e prese 250 ostaggi è ormai prossimo), Benjamin Netanyahu detto Bibi, il primo leader israeliano a essere nato in Israele, il premier che già il 20 luglio 2019 ha battuto il record di 13 anni e 127 giorni di permanenza nella carica fino ad allora detenuto da David Ben Gurion (4876 giorni) sta vincendo la sua battaglia. (Inside Over)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Non è un caso, non può esserlo, che la spettacolare ed efficacissima escalation bellica voluta da Israele e dal suo primo ministro Netanyahu in queste settimane abbia colpito l’arcinemico Hezbollah, eliminandone i vertici a cominciare da Hassan Nasrallah, proprio alla vigilia del 7 ottobre. (Today.it)

In questo non è affatto solo, e anzi è molto rappresentativo della nostra epoca: è sempre più raro sentire un leader parlare nel nome di ideali e interessi sovra-nazionali, o addirittura (accadde!) nell’interesse dell’umanità e dei diritti di tutti, come fecero Kennedy a Berlino, Obama al Cairo, Gorbaciov nell’e… (la Repubblica)

«Un discorso di menzogne e violenza. Un discorso di supremazia che esprime l’obiettivo di occupare l’intera area dal Giordano fino al mare». (La Nuova Venezia)

Il passo inatteso di Netanyahu

Fausto Carioti 29 settembre 2024 (Liberoquotidiano.it)

L’obbrobrio globale di Netanyahu e del suo governo è dovuto alla violenza depravata di Israele contro i suoi vicini arabi. Il … (Il Fatto Quotidiano)

Di sicuro ha catturato quelli ai vertici, con i consiglieri di Benjamin Netanyahu che diffondono la foto del primo ministro seduto al telefono «per approvare l’attacco» ad Hassan Nasrallah, mentre la decisione era già stata presa prima della sua partenza per New York dove ha partecipato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. (Corriere della Sera)