I paletti di Renzi: «Il campo largo? Se comanda Conte noi stiamo fuori»
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«Tra Bucci e Orlando vinca il migliore. O perda il peggiore, dipende dai punti di vista…». Alla fine è stato il veto ligure del M5s a far abbandonare la contesa a Matteo Renzi: «È rottura, siamo fuori dalla campagna elettorale». Il leader di Italia Viva lo certifica arrivando all’assemblea di partito a Roma, la prima dopo la fine del Terzo Polo. È amareggiato ma anche battagliero, ribadisce l’appartenenza al centrosinistra ma entra a gamba tesa sul M5S, colpevole d’aver voluto dare le carte in Liguria dribblando pure il Pd. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altre testate
"In Sardegna abbiamo vinto non solo perché Alessandra Todde è bravissima, ma anche perché il progetto costruito era serio e credibile. Non è stato un progetto al quale hanno partecipato tutti, ma è risultato credibile e quindi ha vinto, magari avvicinando una parte di quel 50% di cittadini che non votano più". (Telenord.it)
Nemmeno il tempo di digerire la frattura sulla Rai, con il Pd di Elly Schlein e i centristi di Azione e Iv che hanno disertato il voto parlamentare per l’elezione del nuovo Cda a differenza di M5S e Avs che invece hanno partecipato dividendosi le cariche con i partiti di governo, che al dibattito interno al campo largo si aggiunge un nuovo capitolo. (Il Dubbio)
Sembra proprio questa la posizione politica più gettonata dal movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte. La coerenza dell’incoerenza. (Primocanale)
Ufficialmente a essere naufragata è l’intesa in Liguria, a sostegno della candidatura dell’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando. Il campo largo si è già ristretto: Matteo Renzi e i suoi non ne faranno parte. (La Verità)
Alla fine, in Liguria non ci saranno renziani nel centrosinistra. Non solo non ci sarà il simbolo di Iv appaiato a quelli di Pd e M5S, ma neppure la lista centrista che era piena di esponenti vicini a Renzi, alcuni sostenitori del sindaco di Genova Marco Bucci, che è anche il candidato delle destre per la Regione. (il manifesto)
“Quando l’Agnello aprì il Settimo Sigillo, nel cielo si fece silenzio e vidi i sette angeli che stavano dinnanzi a Dio e furono loro date sette trombe”. In questo scenario apocalittico, metafora delle elezioni regionali liguri viste dal sedicente “campo largo”, rivelatosi un “campo minato”, ormai molti cadaveri politici galleggiano nelle acque marine del golfo. (Il Fatto Quotidiano)