Dieci anni fa l’attentato alla redazione di Charlie Hebdo: perché successe? E dopo?

Dieci anni fa l’attentato alla redazione di Charlie Hebdo: perché successe? E dopo? Alle 11,30 del 7 gennaio 2015, due uomini armati entrarono nella redazione parigina del giornale satirico Charlie Hebdo e aprirono il fuoco. Chi erano? Chi furono le vittime? Cosa accadde dopo? Cosa c'entra Michel Houellebecq? Di Giorgio Mirandolina La copertina del numero di Charlie Hebdo uscito dopo l'attentato. Foto Getty. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre fonti

Il 7 gennaio di dieci anni fa era un mercoledì. E infatti quel 7 gennaio 2015 c’erano tutti nell’ufficio del direttore Charb, al secondo piano, quando entrarono i fratelli Kouachy: c’erano Cabu e Wolinskii, mostri sacri della caricatura in Francia, il disegnatore Honoré, l’editorialista Elsa Cayat, l’economista Bernard Maris, il correttore di bozze, il fumettista Tignous. (ilmessaggero.it)

A dieci anni dall’attentato jihadista che il 7 gennaio 2015 colpì la redazione di Charlie Hebdo a Parigi, il giornale satirico francese si prepara a commemorare l’anniversario con un numero speciale, riaffermando la propria identità attraverso la frase: “La voglia di ridere non scomparirà mai!”. (la VOCE del TRENTINO)

Non c’è stato un radicamento profondo della convinzione che la … Ci siamo tutti proclamati coinvolti in prima persona, scrivendo #JeSuisCharlie sui social network, ma sul lungo periodo non abbiamo alzato un argine inscalfibile contro la minaccia che è stata lanciata. (L'HuffPost)

Quel ‘Je suis Charlie’ subito dimenticato. Parlarne dieci anni dopo racconta una sconfitta

L'associazione dei vignettisti Cartooning for peace si chiede cosa è rimasto dello spirito di "Je suis Charlie": "Quanti di noi oggi scenderebbero in piazza per difendere il diritto alla satira?" (Il Fatto Quotidiano)

Con un numero speciale il settimanale satirico ricorda la strage qaidista del 7 gennaio 2015 (Primaonline)

In un vecchio saggio (ma poi mica tanto: è del 2018) di Luciano Canfora, La scopa di don Abbondio (Editori Laterza), il sottotitolo “il moto violento della storia” si adatta perfettamente alla data del 7 gennaio, ricorrenza di uno degli eventi più drammatici delle nostre cronache, quella del massacro di Charlie Hebdo, giusto dieci anni fa, il fatidico 2015, il momento in cui noi tutti percepimmo come certe forze politiche oscurantiste presero il sopravvento in Francia, ma anche in larga parte d’Europa e del mondo, gettandoci in un cupo fatalismo (che in certi Paesi, come l’Italia, si è tradotto nell’assenteismo elettorale). (Il Fatto Quotidiano)