Lecce in lutto per Fiorita, la partita con l’Atalanta è un rompicapo

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SPORT

Non è solo una questione di calcio, quella che tiene in sospeso la disputa di Atalanta-Lecce, prevista domenica sera al Gewiss Stadium. A complicare tutto c’è il dolore ancora fresco per la morte improvvisa di Graziano Fiorita, storico fisioterapista del club salentino, scomparso a 47 anni lasciando la moglie, quattro figli e una squadra che in lui vedeva ben più di un semplice collaboratore. Un lutto che ha spinto la Lega a rinviare la gara inizialmente in programma venerdì, ma concedendo appena due giorni di tregua prima di far ripartire il campionato. Una decisione che ha fatto infuriare il Lecce, al punto da mettere in dubbio la stessa partecipazione all’incontro.

Se da un lato la Lega ha applicato il regolamento – che prevede il recupero delle partite rinviate nel primo turno utile – dall’altro la reazione del club pugliese è stata immediata e carica di rabbia. Il ritorno a Bergamo, a soli 72 ore dalla tragedia, è apparso come una forzatura inaccettabile per una squadra ancora sotto choc. E mentre la dirigenza valuta se presentarsi in campo, cresce il rischio di una sconfitta a tavolino, con il possibile 3-0 a favore dell’Atalanta. Un esito che, oltre alle conseguenze sportive, rischierebbe di inasprire ulteriormente i rapporti già tesi con la federazione.

La vicenda riporta alla mente altri casi in cui il mondo del calcio ha dovuto fare i conti con eventi luttuosi, ma raramente le proteste sono state così nette. Quella di Fiorita non era una figura qualsiasi: vent’anni di fedeltà alla maglia giallorossa ne avevano fatto un punto di riferimento, un amico prima che un professionista. E se la Lega ha scelto la linea della rigidità, ignorando le richieste di ulteriore flessibilità, è anche perché il calendario – già compresso dagli impegni europei – non ammette deroghe.