L'Italia ha inviato i primi migranti in Albania

Al via i trasferimenti di migranti in Albania. È approdata nella mattina di mercoledì 15 ottobre nel porto albanese di Shengjin la nave Libra della Marina militare italiana, con a bordo il primo gruppo di migranti destinati ai centri di accoglienza in Albania, secondo quanto previsto dall'accordo firmato tra Roma e Tirana nel novembre 2023. L'arrivo segna l'inizio concreto di una nuova fase nella gestione dei flussi migratori da parte del governo guidato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che punta a esternalizzare le procedure di asilo al di fuori dei confini nazionali. (WIRED Italia)

Su altre testate

“Il governo di Giorgia Meloni alza le tasse e sperpera quasi un miliardo di euro dei contribuenti per i centri migranti in Albania, in spregio ai diritti fondamentali delle persone e alla recente sentenza europea sui rimpatri che fa scricchiolare l’intero impianto dell’accordo con l’Albania”. (Partito Democratico)

I primi migranti in arrivo nei centri di accoglienza in Albania, gli sviluppi sul fronte della guerra in Medio Oriente con gli ultimi raid israeliani sul Libano e a Gaza. Questi i temi principali presenti sulle prime pagine dei quotidiani, oggi in edicola (Sky Tg24 )

I social erano colmi di indignazione, di paralleli coi gulag e coi lager, che sono parole da pronunciare dopo averci pensato dieci volte, perlomeno se si ha una mezza idea di che cosa erano i gulag e i lager. (La Stampa)

Migranti, primo gruppo diretto in nave verso l'Albania

La prima nave della Marina che porterà i migranti in Albania dovrebbe arrivare oggi. Le persone che si trovano a bordo saranno trasferiti nelle strutture a Shengjin e Gjader. Ma intanto in Italia si gioca un’altra partita. (Open)

Una puntata da 700 milioni di euro di soldi pubblici sulla ruota dell’Albania. Così, nel giorno dell’inaugurazione dei famigerati centri rimpatri italiani in terra straniera, il governo Meloni sfida la sentenza della Corte Ue che rischia di trasformare il fantomatico piano per la difesa dei confini nazionali nell’ennesimo flop sovranista. (LA NOTIZIA)

Sulle persone da trasferire, soccorse in mare, è stato fatto un primo screening a bordo per verificare che abbiano i requisiti previsti: provenienza a Paesi sicuri, maschi, non vulnerabili. È il ministero dell'Interno a curare l'iniziativa. (Corriere della Sera)