Più di cento aziende hanno firmato il Patto Ue per l'intelligenza artificiale. Mancano all'appello Meta e Apple
Bruxelles – Sull’intelligenza artificiale (Ia) la Commissione europea gioca d’anticipo: il Patto per l’Ia proposto da Bruxelles ha raccolto più di cento adesioni. I firmatari si sono impegnati da subito a implementare e attuare i requisiti dell’Ia Act, il primo quadro giuridico europeo sull’intelligenza artificiale. La messa a terra delle misure dell’Ia Act, che in media saranno applicabili dopo due anni, richiederà una transizione impegnativa. (EuNews)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Markus Reinisch, Vicepresidente degli Affari Pubblici di Meta, racconta a Pier Luigi Pisa, giornalista di Italian Tech e di Repubblica, il delicato equilibrio tra innovazione e regolamentazione nel campo in rapida evoluzione dell'Intelligenza Artificiale. (La Stampa)
Lo abbiamo visto con Gemini di Google (pienamente integrata all'interno dei recenti Google Pixel 9), Galaxy AI di Samsung, ChatGPT di OpenAI e così via. (Multiplayer.it)
Meta, Apple, Mistral e non solo non hanno aderito all'Ai Pact, il patto (volontario) sulla regolazione dell'intelligenza artificiale voluto dall'Unione europea. Tra i firmatari ci sono invece Amazon, Google e Microsoft. (Start Magazine)
PwC Italia ha firmato il 26 settembre il patto europeo per l'intelligenza artificiale, l’AI Pact, lanciato dalla Commissione Ue con l’obiettivo di incoraggiare l'adozione delle migliori pratiche per l’AI e supportare le organizzazioni nella pianificazione anticipata per la conformità all'AI Act. (la Repubblica)
Lo ha annunciato la stessa Commissione europea, precisando che tra i firmatari (qui la lista completa) figurano multinazionali e piccole e medie imprese europee di diversi settori, tra cui informatica, telecomunicazioni, sanità, banche, industria automobilistica e aeronautica. (CorCom)
Secondo Politico, Apple ha dichiarato di essere “impegnata” con gli organi regolatori dell’UE per portare le funzionalità di Apple Intelligence agli utenti europei, ma la decisione di non firmare il patto dimostra che le discussioni sono tutt’altro che risolte. (iPhone Italia)