I primi 100 giorni di von der Leyen: quanto è credibile il suo piano?
Condividi questo articolo La presidente della Commissione promette di muoversi rapidamente con riforme di vasta portata. Quanto è credibile il suo piano? Vediamo i punti principali. La politica tedesca Ursula von der Leyen, nominata per un altro mandato come presidente della Commissione europea, ha giurato di compiere numerose e importantissime scelte politiche durante i suoi primi 100 giorni replicando ciò che aveva fatto anche all’inizio del suo primo mandato. (la VOCE del TRENTINO)
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Tutto è cambiato, innanzitutto perché Francia e Germania hanno esaurito la loro spinta economica e politica. Certo, non è la prima volta che l’una o l’altra delle due principali potenze europee si indebolisce, ma mai prima d’ora si erano indebolite così profondamente e mai nello stesso momento. (la Repubblica)
Sarà la spagnola socialista Teresa Ribera – diventata celebre a Bruxelles per la gestione della crisi energetica quando era Madrid a guidare le redini del Consiglio Ue – la vicepresidente esecutiva a capo di una transizione pulita, giusta e competitiva e responsabile della politica di concorrenza, cioè colei che guiderà l’intero Green Deal Ue. (Primaonline)
Sono nomi potenziali perché i selezionati saranno soggetti allo scrutinio e a veri e propri colloqui pre-assunzione da parte del Parlamento, che ha il vizio di cassarne sempre qualcuno, vuoi per collaborazioni opache o banali conflitti d’interesse. (Heraldo)
Le sue mosse, infatti, stanno portando ad una struttura dell’esecutivo europeo priva di direttrice politica. L’“Ursulacentrismo” può essere anche sinonimo di stagnazione? Mentre si sta ancora completando il processo di approvazione della nuova Commissione europea, le scelte compiute da Ursula von der Leyen iniziano a porre molti interrogativi. (la Repubblica)
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha affidato al nuovo commissario all’Energia, Dan Jørgensen, l’incarico di “creare un piano d’azione per l’elettrificazione” (Energia Oltre)
Tra poco inizierà la seconda fase, quella dell’approvazione, da parte del Parlamento europeo, dei singoli commissari e quindi del collegio dei commissari nel suo complesso. Si è chiusa la prima fase di formazione della Commissione europea durante la quale i governi nazionali hanno proposto il loro commissario, in accordo con la presidente eletta. (Il Sole 24 ORE)