Emergenza idrica in Sicilia, la crisi si aggrava

Emergenza idrica in Sicilia, la crisi si aggrava
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INTERNO

Nonostante da molti mesi si discuta di siccità ed emergenza idrica in Sicilia, la politica regionale sembra mostrare una scarsa consapevolezza della gravità del problema. A Caltanissetta, i tre silos, già ribattezzati "panettoni", arrivati l'8 novembre 2024, rappresentano l'inizio di un periodo nero per il capoluogo nisseno, che resterà con i rubinetti a secco fino a lunedì. La causa è lo stop tecnico dell'erogazione dalla diga Ancipa, che richiede qualche giorno per spostare le zattere di prelievo in una zona del lago con maggiore pescaggio.

L'emergenza siccità in Sicilia, che non accenna ad arretrare, si aggrava ulteriormente. La diga Ancipa, situata sui monti Nebrodi, è ormai agli sgoccioli, con acqua disponibile solo per cinque comuni e per un periodo di 80 giorni. Nonostante l'allarme sulla carenza di piogge sia stato lanciato già lo scorso gennaio, la situazione non è migliorata. Dopo mesi di tavoli tecnici, la tensione politica è alle stelle, con denunce, bocciature, richieste di dimissioni e proposte di commissioni d'inchiesta sulla gestione dell'acqua.

Durante l'assemblea sulla crisi idrica, tenutasi nella sala Cerere, è emerso un piano per trovare nuove fonti d'acqua. La task force per la ricerca di nuovi pozzi nel territorio di Enna inizierà a lavorare domani mattina. Oltre ai tecnici di AcquaEnna e della Protezione civile, sarà presente anche un geologo, Paolo Patrinicola, in rappresentanza del Comitato Senz’Acqua Enna. All'assemblea hanno partecipato Salvatore Cocina, responsabile unico delegato dalla Presidenza della Regione, il presidente di AcquaEnna, Franz Bruno, il presidente dell’Ati idrico, Nino Cammarata, e il sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, oltre alla presidente del Comitato, Monia Parlato, e ai legali Gianpiero Cortese e Giampiero Alfarini.

La situazione, dunque, resta critica e richiede interventi urgenti e coordinati per evitare ulteriori disagi alla popolazione.