Lo Scalfari delle origini e il dramma della sinistra liberale
Nell’autunno 1955 nasce il Partito radicale (dei liberali e democratici italiani) da una costola liberale ed una ex azionista.
Con la fine del primo Partito radicale, Scalfari, sull’onda dei successi giornalistici (“L’Espresso”) e politici (il radicale filo socialista) continuò la sua inarrestabile ascesa
A Milano furono eletti i radicali Scalfari, Elio Vittorini, SergioTurone, Emilio Bodrero, a Roma Antonio Cederna, Leopoldo Piccardi e Arnoldo Foà (L'HuffPost)
Se ne è parlato anche su altre testate
"Il padre di tutti noi, il nostro Barbapapà che ha inventato un settimanale che esce tutti i giorni, un giornale così bello non l'abbiamo mai saputo replicare". In Campidoglio durante la cerimonia laica di commemorazione del fondatore scandisce: "Il giornale, Affari e Finanza, Il Venerdì, Mercurio, Viaggi. (Repubblica TV)
Esiste un calcio prima dell’Olanda del 1974 e uno dopo l’Olanda del 1974, perché dopo nessuno ha più potuto giocare come prima. Esiste un giornalismo prima di Scalfari e uno dopo Scalfari, perché dopo nessuno ha più potuto fare un giornale come prima. (La Provincia di Lecco)
Lo ha dichiarato il Segretario del PD Enrico Letta uscendo dalla camera ardente di Eugenio Scalfari. (Alexander Jakhnagiev) (ilGiornale.it)
Lo ha dichiarato il Segretario del PD Enrico Letta uscendo dalla camera ardente di Eugenio Scalfari. (ilmessaggero.it)
Tutti i presenti riconoscono la grande lezione dell'inventore di giornali e curioso di professione, morto a Roma giovedì a 98 anni In Campidoglio con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che promette che la capitale "saprà ricordare Eugenio Scalfari come merita" ci sono comuni cittadini e personalità come Gianni Letta e il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco. (L'Unione Sarda.it)
Il bianco delle rose e il blu delle ortensie del giardino di Velletri. (la Repubblica)