Il Guardian contro Musk, lascia X. “Piattaforma tossica e contenuti inquietanti”

Il Guardian si unisce alla protesta contro Elon Musk e annuncia la sua uscita dalla piattaforma X, posseduta dal super miliardario americano-sudafricano a poche ore dalla sua nomina a corresponsabile di uno dei dipartimenti chiave della nuova amministrazione Usa entrante di Donald Trump. I vertici del giornale progressista britannico giustificano la decisione con il diffondersi di "contenuti allarmanti" su X. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La decisione della rockstar arriva nel giorno in cui dal tycoon è arrivato un nuovo assist al governo Meloni, con un attacco ai giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma, che ieri hanno annullato i trattenimenti dei sette migranti trasferiti in Albania. (la Repubblica)

Musk ho deciso di chiudere il mio profilo sulla piattaforma 'X' di sua proprietà": il gesto di protesta arriva da Piero Pelù, che ha comunicato la sua decisione attraverso un post su Instagram. "Ciao a tuttt, viste le pericolosissime dichiarazioni neo totalitarie e neo imperialiste esternate da E. (Liberoquotidiano.it)

Poi entra nel dettaglio: “Molti mi dicono che sono un folle a prendere questa decisione, ma credo che oggi sia fondamentale dare dei segnali chiari di dissenso civile verso chi sta restringendo sempre più le nostre libertà personali anche attraverso le propagande politiche. (Il Fatto Quotidiano)

Piero Pelù dichiara guerra a Elon Musk: "Mi dicono che sono un folle, ma...", un gesto clamoroso

“Abbiamo deciso di chiudere il nostro profilo su X, ormai sempre più simile a una cloaca. Riteniamo Elon Musk un pericolo per la democrazia e la libertà e non abbiamo intenzione di far parte di una piattaforma di cui è proprietario e che utilizza spudoratamente per la sua orribile propaganda”. (la Repubblica)

Riteniamo Elon Musk un pericolo per la democrazia e la libertà e non abbiamo intenzione di continuare a far parte di una piattaforma di cui è proprietario e che utilizza spudoratamente per la sua orribile propaganda. (Onda Rock)

Da Elio e Le Storie Tese passando per Piero Pelù e Vinicio Marchioni sono tanti gli artisti che hanno abbandonato l'ex "Twitter" (LAPRESSE)