Mirafiori, da lunedì carrozzerie chiuse (fino al 7 gennaio)
Un bel mese di cassa integrazione abbondante per i 1.800 dipendenti delle carrozzerie di Mirafiori: questo è il regalo di Natale di Stellantis. Ieri la società ha comunicato che le attività delle carrozzerie si fermeranno dal 2 al 17 dicembre, stop a cui va aggiunta la chiusura collettiva dell’impianto già programmata dal 18 dicembre al … (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre testate
Sono sempre più a rischio licenziamento i 250 lavoratori di Mirafiori delle mascherine Covid, prodotte nello storico stabilimento torinese tra il 2021 e 2022. (Corriere della Sera)
La ragione, spiega il gruppo in una comunicazione alle organizzazioni sindacali, è la persistente situazione di incertezza nelle vendite di vetture elettriche in svariati mercati europei che rappresentano il 97% della produzione di Mirafiori e di vetture del settore del lusso in alcuni paesi extraeuropei come Cina e Stati Uniti. (RaiNews)
Risultate inadatte, fallate -, e poi non distribuite, sono state mandate al macero, così quegli operai che le hanno realizzate stanno per essere messi alla porta. Duecentocinquanta uomini e donne, troppo anziani o con "capacità lavorative ridotte" che non possono essere impiegati in altri reparti di Mirafiori (Torino Cronaca)
Stellantis sospenderà la produzione a Mirafiori dal 2 al 17 dicembre, seguita da una chiusura collettiva fino al 5 gennaio. Motivo: scarsa domanda per la 500 elettrica in Italia e in altri mercati chiave in Europa come la Germania. (Milano Finanza)
L’azienda sospenderà la produzione a Mirafiori dal 2 al 17 del mese, poi la chiusura collettiva dell'impianto fino al 5 gennaio: «Incertezza nella vendita di vetture elettriche in svariati mercati europei». (Lettera43)
Nuovo stop della produzione per Stellantis nello stabilimento di Mirafiori. Il gruppo automobilistico ha comunicato alle organizzazioni sindacali la sospensione delle attività produttive dal 2 al 17 dicembre, cui seguirà la chiusura collettiva dell’impianto dal 18 dicembre al 5 gennaio frutto di un accordo siglato nelle scorse settimane in relazione alle festività di fine anno. (LAPRESSE)