Albania, rivolta al Cpr di Gjader, 10 migranti in cella di isolamento, 38enne georgiano con problemi psichiatrici rimpatriato in Italia
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Migranti ospitati presso il Cpr di Gjader sono stati trasferiti in cella di isolamento dopo una "rivolta" in protesta al trasferimento in Albania in cui sono riportati danneggiamenti agli arredi, suppellettili e vetri rotti delle stanze del centro. Il Viminale ha specificato che la situazione è "rientrata" ed è ora "sotto controllo". Dei 40 migranti trasferiti nel paese balcanico, uno solo, un 38enne georgiano con problemi psichici è stato rimpatriato in Italia. (Il Giornale d'Italia)
Su altri giornali
Questa ennesima operazione propaganda messa in atto dal Governo Meloni in Albania, con l’arrivo della prima nave di deportati in manette, è una insopportabile esibizione di crudeltà, che calpesta i diritti di quelle persone e i principi del nostro sistema giuridico. (Asgi)
È la prima volta che accade. Stando a quanto riportano i media locali, la detenzione sarebbe dovuta alle rivolte scoppiate nei giorni scorsi che hanno portato alla distruzione di una parte di arredi del centro di accoglienza. (Nicolaporro.it)
L’immagine che sintetizza questo nuovo assetto giuridico è inequivocabile: ogni persona è sbarcata con le mani legate da fascette in plastica e le braccia bloccate da agenti di polizia. Con il trasferimento coatto di 40 persone già trattenute in Italia, ha preso forma il nuovo “modello Albania”. (Vita.it)
La deputata del Pd Rachele Scarpa risponde al telefono appena uscita dal Cpr di Gjader, in Albania, dove ha svolto il quinto sopralluogo. La delegazione, organizzata dall’opposizione e dal Tavolo asilo e immigrazione, è riuscita a parlare solo con alcuni dei trattenuti: non tutti hanno precedenti penali, sono originari di Algeria, Bangladesh, Marocco, Moldavia, Nigeria e Pakistan. (Il Manifesto)
L’ultimo numero di Altreconomia. Comincia così l’analisi di Gianfranco Schiavone, pubblicata su Altreconomia, ( l’ultimo numero di aprile) il periodico diretto da Duccio Facchini, dedicato ai sistemi economici e al loro funzionamento, con particolare attenzione alle economie solidali, alle attività imprenditoriali capaci di rispettare diritti, ambiente e benessere, in Italia e nel mondo. (la Repubblica)
Le fascette ai polsi valgono più delle sentenze. Sono il manifesto da campagna elettorale permanente, il trofeo agitato contro le telecamere per dimostrare che “la pacchia è finita”. I migranti trasferiti in Albania legati come pacchi, esibiti come criminali, sono il prezzo pagato per un racconto che ha bisogno di cattivi da punire più che di soluzioni da costruire. (Left - Un pensiero nuovo a sinistra)