Guardiola, il parere dello psichiatra: «Uno scivolone ma è bene parlarne. Giovani a rischio autolesionismo»
Quel che fa male nel profondo non è sempre visibile come una ferita che sanguina. Ma è così grande che chi lo prova si procura lesioni evidenti per annientarlo falsamente. Il direttore della Psichiatria dell’Università Cattolica-Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS, Gabriele Sani, spezza una lancia nei confronti di Pep Guardiola, l’allenatore del Manchester city che ha ammesso di essersi fatto male da solo per la rabbia. (ilmessaggero.it)
La notizia riportata su altri giornali
Lui ha detto di essersi procurato da solo le ferite, quasi a volersi fare del male, non riuscendo a capacitarsi della prestazione dei suoi e del risultato finale. (il Giornale)
Il tecnico catalano, travolto dalle critiche, si scusa e lancia un messaggio sulla salute mentale, invitando chi soffre a cercare aiuto. Guardiola, graffi in testa per il pareggio del Feyenoord: «Fallisco, voglio farmi male». (ilmessaggero.it)
Segnali concreti del malessere di Pep. Dopo il 3-3 contro gli olandesi, l'allenatore del Manchester City Pep Guardiola si è presentato davanti ai microfoni per le interviste post partita con una ferita sul naso e vistosi graffi alla testa. (Corriere TV)
Ma che cosa è successo a Pep Guardiola? Sappiamo il momento complicato che sta attraversando il Manchester City: il pareggio contro il Feyenoord per 3-3 è solo l’ultimo risultato negativo per i Citizens. (MOW)
Le immagini del volto segnato e graffiato di Guardiola al termine del match tra il suo Manchester City e il Feyenoord hanno fatto rapidamente il giro del mondo, così come la sua risposta in conferenza stampa alla domanda sul come si fosse procurato quelle ferite: "Mi sono graffiato la faccia con le mie dita, con le unghie… volevo farmi del male". (fcinter1908)
Già durante la gara era visibile la frustrazione del tecnico catalano, quasi in lacrime mentre vedeva la sua squadra sfaldarsi sotto i colpi della rimonta degli olandesi: nel post partita Pep si presenta davanti ai microfoni e alle telecamere dei giornalisti presenti pieno di graffi sul volto e in testa. (Eurosport IT)