Riciclo di Natale: boom di reselling e regifting in Italia
Al via il riciclo di Natale. Oltre 28milioni di persone in Italia daranno in dono un regalo ricevuto sotto l’albero. E qualcuno lo rivenderà online. È boom di reselling (rivendere online i regali non apprezzati) e regifting (donare a terzi un regalo ricevuto). Una tendenza, analizza Confcooperative, che genera un risparmio complessivo di 3,5 miliardi di euro, 100 milioni in più rispetto allo scorso anno e 200 milioni in più del Natale pre-Covid. (Panorama)
La notizia riportata su altri giornali
Un’indagine effettuata da Subito. Come i fantasmi dei Natali passati di dickensiana memoria, a volte riemergono. Regali ricevuti e non apprezzati che sono finiti nel fondo dei nostri armadi o sulle mensole più alte in cantina. (Io Donna)
Un italiano su due si dichiara pronto a riciclare i regali di Natale, dando vita a una vera e propria “contro spesa” che genera un risparmio complessivo di 3,5 miliardi di euro. Questo valore segna un aumento di 100 milioni rispetto all'anno scorso e di 200 milioni rispetto al Natale pre-pandemia. (QuiFinanza)
Come funziona per il reso, adesso? Chi ne ha fatti molti, lo sa bene: il reso per gli acquisti online è un labirinto di opzioni. (Il Sole 24 ORE)
Festa di Santo Stefano: il 78% consuma gli avanzi del pranzo di Natale e il 23% pronto a riciclare i regali (Radio Gold)
Ma, soprattutto, non porre rimedio è stupido. E allora se, come capita non di rado, siete alle prese con regali che non vi sono piaciuti, che avete già, o che in qualche modo non calzano con i vostri gusti o con le vostre misure, tranquilli e forza d'animo: c'è sempre una via d'uscita! Guai dunque a sprecare i regali di Natale, che invece spesso finiscono in qualche cassetto e tra i tanti oggetti che abbiamo e non utilizziamo (in America è stato calcolato, per esempio, che sotto l’albero, ogni anno, riceviamo e diamo 35 miliardi di dollari di regali sgraditi). (Luce)
– Alcuni la ritengono una pratica encomiabile, perché in linea con un’attenzione crescente alla sostenibilità e alla riduzione degli sprechi, non solo in ambito agroalimentare, ma anche in altre categorie merceologiche, dall’abbigliamento e accessori fino alla cosmetica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)