Calo demografico. Parma (candidata PD): misure ad hoc per studenti e giovani coppie • newsrimini.it
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🔊 Ascolta l\'audio “Meno casa, meno lavoro, meno figli e più giovani costretti a emigrare per cercare di costruirsi un futuro. Sono numeri impietosi quelli che emergono dalle statistiche di questi giorni, dati che aprono una riflessione e fanno interrogare sull’urgenza improcrastinabile di risposte a una generazione sempre più in difficoltà a pensare a una famiglia e a un orizzonte collettivo”. La candidata consigliera regionale Alice Parma (Partito Democratico) parte da quello che solo all’apparenza è il primo anello della catena. (News Rimini)
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Calano le nascite in Italia e anche in provincia di Cremona se si guarda il trend degli ultimi anni, ma con una sorpresa se si raffrontano 2022 e 2023 in Lombardia. Per fare un raffronto con province limitrofe: Mantova scende da 2.607 a 2.578 (-1,1%); Pavia da 3.337 a 3.251 (-2,6%); Lodi da 1.601 a 1.520, addirittura il 5% in meno. (CremonaOggi)
«Questo calo di natalità ha gravi conseguenze sull'equilibrio demografico, sul sistema pensionistico e sulla forza lavoro», commenta la professoressa Paola Piomboni, Presidente della Società Italiana della Riproduzione Umana (SIRU) guardando ai recenti dati diffusi dall’ISTAT. (Vanity Fair Italia)
Non che la nostra regione sia tra le più gelide dell’inverno demografico attraversato dall’Italia, che lo scorso anno - come attesta il rapporto Istat su “Natalità e fecondità della popolazione 2023” - ha fatto segnare un record al ribasso per le nascite, scese a 379.890, con un calo del 3,4% sull’anno precedente. (corriereadriatico.it)
Si è passati dai 4.262 del 1999 ai 2.583 del 2023. Si fanno sempre meno figli in Irpinia. (ilmattino.it)
Un record storico che si paragona quasi con sgomento ai dati dell'anno scorso, quando a vedere la luce sono stati 379.890 neonati. Nel 1964 i nuovi nati in Italia superarono quota 1 milione e 35mila. (il Giornale)
Istat: nel 2023 in Sicilia 1,3 nati per donna contro 1,5 del 1995. E il primo bambino arriva in media a 32 anni. La scelta è spesso legata alla precarietà lavorativa e alle difficoltà di mettere insieme lavoro e famiglia (Quotidiano di Sicilia)