Barella: «Il mio sogno è vincere la Champions, l'Inter può farlo. Mkhitaryan un maestro»
Motore, leader, uomo squadra e veterano: Nicolò Barella è ormai da anni una colonna portante dell'Inter e nella storia recente del club c'è anche il suo marchio, soprattutto nella vittoria dei due scudetti. Il centrocampista sardo si è raccontato in un'intervista a DAZN. L'intervista di Barella OBIETTIVI - «I miei sogni? Uno era vincere lo scudetto, ne ho conquistati due quindi l'obiettivo è stato centrato. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri media
QUOTA ALTA - Grazie al girone unico da 36 squadre, i nerazzurri, attualmente a 13 punti, sono tra le sei squadre che occupano l’ultimo posto utile per entrare nella Top Eight. (Inter-News)
"Mi piacerebbe essere ricordato per aver fatto qualcosa di grande per l'Inter. Lunga intervista di Nicolò Barella a Dazn. In un passaggio, il centrocampista nerazzurro esprime tutto il suo amore per l'Inter, un amore incondizionato che l'ha portato a non considerare neanche eventuali offerte per andare via. (fcinter1908)
CAMBIATO – Nicolò Barella, intervistato da DAZN, si esprime sulla sua crescita da calciatore in questi anni: «Ho cambiato il modo di vivere il calcio, cercando sempre di vincere, mostrare il mio valore, ma con più serenità e meno arroganza. (Inter-News)
"Bisogna fare i complimenti alla Lazio per quello che sta facendo", dice il centrocampista nerazzurro MILANO (ITALPRESS) - Il big-match della 16esima giornata è Lazio-Inter, posticipo di lunedì sera che Dazn trasmetterà in diretta gratuita. (Tiscali)
Barella: «L’Atalanta è l’anti-Inter? C’è prima il Napoli» A Dazn: «Ho cercato di adattare il mio stile al centrocampo di ora dell’Inter, oggi faccio più da “ingegnere”. Il mio sogno resta giocare un Mondiale». (IlNapolista)
Ormai l'addio di Marcelo Brozovic dall'Inter non viene più considerato, come se fosse passato sottotraccia nonostante nei primi anni di Simone Inzaghi sulla panchina nerazzurra fosse diventato un tassello insostituibile nella formazione titolare, tutto grazie alla valorizzazione di Luciano Spalletti. (L'Interista)