Tokyo riparte in rialzo dopo il crollo, ma l'incubo dazi non è finito

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ECONOMIA

Dopo il tracollo del 4,05% che aveva trascinato il Nikkei 225 ai minimi degli ultimi sei mesi, la Borsa di Tokyo tenta oggi una timida risalita, aprendo la seduta con un +0,70% a 35.866,17 punti. Un recupero fragile, però, che riflette più l’effetto rimbalzo dopo le pesanti vendite dei giorni scorsi che un reale ottimismo dei mercati. Lo yen, intanto, continua a indebolirsi, scivolando a 149,70 contro il dollaro e a 162,10 sull’euro, un movimento che – se da un lato favorisce le esportazioni – dall’altro alimenta il timore di un’ulteriore instabilità monetaria.

La situazione resta critica, soprattutto perché l’ombra dei dazi annunciati dall’amministrazione Trump continua a pesare come una spada di Damocle sui listini globali. Le indiscrezioni del Wall Street Journal, secondo cui Washington starebbe valutando dazi universali del 20% su tutte le importazioni, hanno fatto evaporare ogni residua speranza di un dietrofront, scatenando reazioni a catena. Le Borse europee, infatti, hanno reagito con netti ribassi: Milano, in particolare, è crollata dell’1,5%, seguita da Francoforte (-0,93%), Parigi e Madrid, tutte sotto di oltre un punto percentuale.

Anche l’avvio della settimana a Piazza Affari non è stato dei migliori. Il Ftse Mib, dopo un’apertura a -0,77%, ha accentuato le perdite, trascinato soprattutto dal tonfo dei titoli bancari. Monte dei Paschi, in particolare, ha perso il 3,82%, mentre Bper e Banco Bpm hanno ceduto rispettivamente il 3,31% e il 2,92%. Solo Snam e Italgas, tra i pochi in positivo, hanno limitato i danni con incrementi dello 0,44% e dello 0,38%.