Del Piero: "Il Milan si è suicidato, la Juve poteva approfittarne"
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Alessandro Del Piero, intervenuto in studio a Sky, ha commentato senza mezzi termini l’ultima giornata di campionato, che ha visto la Juventus frenare nuovamente e l’Inter consolidare il proprio vantaggio in classifica dopo la vittoria a Bergamo contro l’Atalanta. “Il Milan si è suicidato, perdendo contro chiunque, e la Juve avrebbe potuto approfittarne”, ha dichiarato l’ex capitano bianconero, sottolineando come la squadra rossonera abbia mostrato una mancanza di continuità, nonostante momenti di qualità. “L’Atalanta ha un suo modo di giocare, basato sull’intensità, che se cala la espone a rischi maggiori. La Juve ha un altro approccio, mentre l’Inter rappresenta un mix di tutto questo”, ha aggiunto, delineando un quadro in cui i nerazzurri appaiono come il team più completo del momento.
La riflessione di Del Piero arriva in un momento delicato per la Juventus, che dopo la sconfitta a Firenze vede ridursi ulteriormente il margine di manovra in vista della qualificazione alla Champions League. Con un solo punto di vantaggio sul Bologna e un calendario apparentemente più favorevole, la squadra di Massimiliano Allegri non sembra però in grado di capitalizzare le opportunità. “Non c’è al momento nessun elemento che ci porti a pensare che la Juventus arriverà al quarto posto”, ha osservato Del Piero, lasciando trasparire un certo scetticismo sulle possibilità bianconere di risalire la china.
Intanto, il dibattito tra i tifosi si fa sempre più acceso, come dimostra il forum dedicato alla crisi della Juventus, dove si alternano critiche e proposte per uscire dall’impasse. Tra i tifosi vip intervistati, Paolo Belli ha espresso il proprio malessere: “Mi sento malissimo, cerco di evitare tutti i luoghi dove ci sono tifosi juventini o di altre squadre. Non voglio parlare con nessuno di calcio”, ha confessato il cantante, evidenziando un clima di frustrazione diffuso. La domanda su come affrontare la crisi e quali scelte compiere rimane aperta, con molti che si interrogano sul ruolo della proprietà e sulla necessità di un cambio di rotta.