“Fardello di ciccia”, “Palloncino gonfiato”: Ambra Angiolini svela il bodyshaming degli anni '90 e l'ipocrisia di oggi

Erano gli anni ‘90 e il linguaggio, non solo giornalistico, era consapevolmente aggressivo. Come oggi, direte, ma con la differenza che in quegli anni nessuno lo notava, o meglio nessuno lo discuteva. E se lo facevano erano talmente in pochi, da non poter conquistare eco. E’ ciò che ha fatto di buono il tanto temuto “politicamente corretto”, che piaccia o no, ovvero di aver messo al bando un certo tipo di linguaggio che mina la dignità della persona, anche se ancora oggi c’è chi prova a opporre resistenza. (Luce)

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Questo verso, però, dà l'idea anche a chi non c'era delle proporzioni del successo di Ambra Angiolini all'epoca. Non era solo una ragazzina di belle speranze tv come tante, era il simbolo di un'intera generazione. (MOW)

Articoli che risalgono a qualche anno fa: Ambra Angiolini aveva 17 anni. «Ripercorrendo la mia storia, con l’aiuto del mio amico Fabio Marantino ( prezioso come non mai), mi sono resa conto dell’ipocrisia della tv e di certa carta stampata; probabilmente non si può più dire niente solo perché avevano già detto tanto…troppo» ha scritto. (Vanity Fair Italia)