Giornata contro la violenza sulle donne, sono già 100 quelle uccise al 25 novembre 2024: i nomi delle vittime
Il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, un’occasione in cui vengono raccolti e divulgati i dati sulla violenza di genere e ricordati i nomi delle vittime. In 11 mesi si sono registrati oltre 100 femminicidi. I numeri e i relativi elenchi ufficiali però sono spesso incompleti. Non tutte le vittime vengono incluse, e non tutte le loro storie ricevono la stessa attenzione. (Virgilio Notizie)
Ne parlano anche altre fonti
Come ogni anno, la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne porta con sé il consueto carico di disinformazione che, camuffata da “controinformazione”, prova a squalificare la causa del contrasto alla violenza di genere (Facta)
Ospite di Anèt la psicologa clinica Manuela Marianna Carone, che ha parlato dei campanelli d’allarme dell’amore tossico e delle modalità con cui poter chiedere aiuto. Posted at 14:34h in NOTIZIE by Redazione in EVENTI (Studio 100)
Gli atti di violenza nella coppia che colpiscono le donne originano da un sistema di credenze culturali, nelle quali rientrano lo stereotipo di superiorità maschile attribuito agli uomini rispetto alla figura femminile, ed il patriarcato (concetto antico ed obsoleto) che considerano la donna in una posizione gerarchicamente inferiore all'uomo". (Teleborsa)
Due tragiche morti, entrambe ancora in attesa di verità. Sono quelle Annalisa Rizzo e Silvia Nowak, i cui nomi vanno ad integrare l’elenco dei 100 femminicidi registrati in questo 2024 in Italia, dal primo gennaio al 22 novembre 2024. (Info Cilento)
Roma, 25 nov. – Un totale di 140 donne e ragazze muoiono ogni giorno per mano del loro partner o di un familiare stretto, il che significa che una donna viene uccisa ogni 10 minuti. (Agenzia askanews)
«E la situazione sta peggiorando», nota Guterres che invita a prevedere, «azioni urgenti per ottenere giustizia e responsabilità». La violenza contro le donne rappresenta un flagello talmente diffuso in ogni angolo del mondo che il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, non ha esitato a definirlo un’epidemia. (Vatican News - Italiano)