Altro che influencer e trapper, Kasia Smutniak ultima vera punk: lascia la recitazione e sceglie la realtà. “Non voglio più fare l’attrice”: ecco l’unico gesto di ribellione possibile, uscire di scena

La ricerca della visibilità ha sostituito quella che dava il titolo al film di Gabriele Muccino con Will Smith, La ricerca della felicità, trasformando le due cose in sinonimi. Inutile prendersi in giro: apparire è necessario, presenziare su piattaforme e palchi non più l’ornamento di un mestiere, ma una parte fondamentale di ogni impresa. Ma quelle stesse piattaforme garantiscono un tempo limitato di esposizione (gli ormai inflazionatissimi “15 minuti” di Andy Warhol). (MOW)

Su altri giornali

Dopo una recente intervista pubblicata su La Stampa, titolata: “Kasia Smutniak: basta film, la realtà è molto meglio”, l’attrice si è trovata al centro di una bufera mediatica. Come è normale che sia, la dichiarazione riportata dal quotidiano è stata rimaneggiata da innumerevoli siti d'informazione che, a detta sua, avrebbero travisato le sue parole con poca chiarezza. (Radio 105)

Kasia Smutniak è una delle attrici più apprezzate in Italia dell'ultimo ventennio, protagonista di film di successo come Caos calmo, Perfetti sconosciuti e Loro di Paolo Sorrentino, ma negli ultimi tempi la 44enne ha sentito l'esigenza di rallentare un po' e in queste ore, dopo la circolazione di alcune sue dichiarazioni viste da molti come un vero e proprio addio alla recitazione, la diretta interessata ha voluto fare chiarezza su questa nuova fase della sua vita. (La Gazzetta dello Sport)

“Ho deciso di fermarmi per seguire un puro istinto”, chiarisce Kasia svela di averci provato anche prima, ogni volta, però, si bloccava. (Gossip News)

Kasia Smutniak: «Non voglio fare più l'attrice, lascio il cinema. Il mio bicchiere si è riempito»

Dopo il debutto alla regia con il documentario Mur, l'attrice di origini polacche ha avuto uno sdoppiamento artistico che, come la stessa dice, non scorderà mai. Non è mai troppo tardi per cambiare vita. (Elle)

Penso sia la decisione più punk che ho preso finora, anche perché l’ho maturata in un momento bellissimo della mia carriera», ha spiegato l'attrice. (Corriere della Sera)

«Mentre indossavo i panni di Livia Drusilla, a Cinecittà (per la serie Domina, ndr), ricevevo i messaggi dal bosco di Mur, le foto, i video, le coordinate Gps di persone in fin di vita, con i figli accanto, in mezzo ad atrocità indescrivibili. (ilmessaggero.it)