Il terzo fronte: Pechino prepara lo sbarco, anche traghetti civili per invadere Taiwan

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Nicola Porro ESTERI

Dopo il fronte europeo (l’Ucraina) e quello mediorientale (Israele), la sfida definitiva all’ordine mondiale a guida Usa può arrivare dal Mar Cinese Meridionale. Pechino tenterà di prendersi Taiwan prima che scada il mandato del presidente Joe Biden? Probabilmente la domanda da porsi non è se, ma quando. Xi Jinping ha promesso di portare Taiwan – che non è mai stata sotto il governo della Cina Popolare – sotto il controllo di Pechino, se necessario con la forza. (Nicola Porro)

Su altri giornali

Un insolito accumulo di materie prime, tra cui l'oro, da parte della Cina sta insospettendo il mondo: è possibile che il presidente Xi Jinping si stia preparando alla guerra contro l'isola di Taiwan. (ilmessaggero.it)

L’Esercito Popolare di Liberazione cinese è sempre stato una forza indistruttibile e potente nel difendere l’unificazione della patria. Su Taiwan «rimaniamo impegnati per una unificazione pacifica», ma questa prospettiva «viene sempre più erosa dai separatisti taiwanesi e dalle forze esterne. (la Repubblica)

Il colosso orientale ha promesso a Taiwan una continua pressione militare, almeno finché tutto questo parlare di indipendenza – o “provocazioni”, per usare le parole di Pechino – non si fermerà. Le dichiarazioni del nuovo presidente non sono state accolte bene dalla Cina (opinione.it)

Il ministero della Difesa di Taipei ha riferito di aver rilevato nelle 24 ore alle 6.00 locali (mezzanotte in Italia) 38 aerei e 7 navi da guerra cinesi intorno all’isola, nonché 4 unità della guardia costiera, sempre più integrate nelle attività di pressione su quella che i cinesi ritengono una provincia ribelle. (Il Fatto Quotidiano)

Il presidente di Taiwan Lai Ching-te ringrazia le truppe dopo le esecitazioni militari cinesi intorno all'isola di fatto indipendente durante una visita alla base aerea di Hualien. Roma, 28 mag. (il Dolomiti)

La questione taiwanese è anche – e soprattutto - una bomba a orologeria che, in caso di esplosione, rischia di scuotere l'intera economia globale. Basta, infatti, che il Dragone realizzi un blocco navale attorno all'isola per tagliare fuori Taipei dalle catene di approvvigionamento dei semiconduttori e causare un danno al pianeta intero dal valore di circa 5 trilioni di dollari. (ilGiornale.it)