Solo la destra può abbattere il tetto di cristallo. E la lezione americana lo conferma
Errare è umano, perseverare è di sinistra. Uno dei grandi temi emersi nelle lamentazioni italiane per l’esito delle presidenziali americane è stato quello del voto femminile. Osannato alla vigilia dell’apertura delle urne come viatico per la vittoria di Kamala Harris, nelle riflessioni del giorno dopo è diventato la grande vergogna dell’election day. Come è possibile, si sono chieste fior di commentatrici, che le americane abbiano votato per un maschio, bianco, eterosessuale e – ammettiamolo pure noi – con un approccio un tantino d’antan al tema del rapporto tra i due sessi? “Alto tradimento”, è stata la conclusione cui sono giunte, incapaci di andare oltre gli schemi gemelli delle “donne che supportano le donne” contro le “donne che odiano le donne”. (Secolo d'Italia)
Se ne è parlato anche su altre testate
Quando mancavano ancora quattro ore alla chiusura dei seggi i voti espressi erano 4,4 milioni. In alcune contee, benché colpite dall'uragano Helene, l'affluenza è in crescita di 2 punti percentuali. L'uomo fermato oggi dai servizi di sicurezza di Capitol Hill aveva con sè dei documenti da consegnare negli uffici del Congresso ma non è chiaro quali fossero le sue intenzioni. (Corriere della Sera)
Il sindaco di Terni: «Siamo la sinistra della destra» (Open)
Un primo ingrediente ha che fare con l’opposizione alla cosiddetta woke culture, cioè a quel modo di pensare – molto diffuso nelle università, nell’high tech e nei media – centrato sul tema dei diritti individuali e segnato da una spiccata avversione nei confronti di tutto ciò che ha un qualche riferimento normativo. (Avvenire)
E’ quanto emerge dall’exit poll di Abcnews che registra come questo sia una delle percentuali più alte di scontento per l’economia registrato nelle recenti elezioni, più alto del 42% registrato nel 2008 quando si è votato nel mezzo della “Great Recession”. (Il Sole 24 ORE)
Nessuno si attendeva una vittoria di Trump tanto netta, a dispetto delle vicende giudiziarie e dello “stile” del personaggio. Sarebbe cosa buona e giusta che i sedicenti democratici-progressisti in giro per l’Occidente comprendessero che nell’orientare il voto dei loro concittadini pesano fattori più consistenti, più strutturali. (La Stampa)
Così Marco Travaglio ad ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico condotto da Luca Sommi su Nove con la partecipazione di Andrea Scanzi ha commentato i risultati delle elezioni americane che hanno visto la vittoria molto ampia di Donald Trump. (Il Fatto Quotidiano)