Il governo sta pensando di inviare carabinieri in Palestina, Crosetto: "Ce lo chiedono gli Usa"

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Guerra tra Gaza e Israele

"Oggi a Gaza è richiesto il nostro intervento dei carabinieri italiani". Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha confermato l'indiscrezione circolata in questi giorni sull'invio di un corpo di carabinieri in Medio Oriente dopo la rapida escalation del conflitto. (Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Nei prossimi giorni potrebbe arrivare in Israele già un nucleo di una ventina di militari per potersi trovare pronti quando scatterà una tregua. Non è ancora ufficiale, i carabinieri italiani potrebbero tornare in Palestina: si tratterebbe di duecento uomini che, su richiesta degli Stati Uniti, andrebbero a guidare una missione di pace. (il Giornale)

''L'approccio italiano ha fatto sì che a Gaza sia stato richiesto l'intervento di 200 carabinieri, perché probabilmente il nostro modo di svolgere missioni internazionali ci ha reso credibili e capaci di gettare ponti anche tra sponde che non comunicano. (Today.it)

Due giorni fa, in commissione Difesa, Crosetto aveva inoltre riferito della richiesta da parte degli Stati Uniti per l'invio di 200 carabinieri a Gerico, in Cisgiordania, per formare le forze di polizia palestinesi. (Il Messaggero Veneto)

Non solo Unifil: tutte le missioni con militari italiani in Medio Oriente

E i militari americani che sono di stanza in Israele, oltre a lavorare senza sosta a una tregua fra l’esercito israeliano e Hamas, stanno già pianificando la fase successiva. È in questa cornice che al governo italiano e al ministero della Difesa è arrivata nelle scorse settimane una richiesta molto precisa e anche lusinghiera, almeno per i nostri carabinieri: rimettere in piedi l’operazione di addestramento delle forze di polizia palestinesi, trasformata in missione internazionale (con la partecipazione anche di francesi e spagnoli), dare a Roma il comando, ma a patto che Palazzo Chigi dia il via libera a una richiesta molto impegnativa. (Corriere della Sera)

"A Gaza viene richiesto l'aiuto di 200 carabinieri italiani, un approccio italiano, perchè probabilmente il nostro modo di svolgere missioni internazionali, di tutte le forze armate e in questo caso dei carabinieri, ci ha reso credibili e ci ha resi capaci di gettare ponti anche tra sponde che non comunicano ed essere quindi in quella zona accettati sia da Israele sia da parte dei palestinesi". (L'HuffPost)

In questi giorni si parla spesso della missione Unifil, che nell’acronimo ha "interim", provvisorio, ma che dura dal 1978, e che è stata creata da una risoluzione Onu per creare un 'cuscinetto' nella cosiddetta Blue Line, tra Libano del sud, Israele e un pezzetto di Siria. (Adnkronos)