"Non lavorerò più in carcere". L'ira della psicologa della Pifferi indagata

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ilGiornale.it INTERNO

L’ombra dell’inchiesta “spin off” sull’omicidio di Diana Pifferi - la bambina di 16 mesi, lasciata da sola per 6 giorni dalla madre Alessia Pifferi e morta di stenti - ha dato vita a un dibattito parallelo. Che ha naturalmente coinvolto le due psicologhe del carcere di San Vittore, che, in autonomia, somministrarono dei test alla donna a processo per la morte della figlia e per questo sono al momento sotto indagine. (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altre testate

“L’azione inquirente, per come in questi giorni è stata rappresentata, potrebbe rischiare di compromettere la serenità dei nostri colleghi che operano all’interno del sistema penitenziario, con pregiudizio per un servizio delicato, esercitato con passione, competenza e ben pochi riconoscimenti”: questa la posizione del Consiglio dell’Ordine degli psicologi lombardi, dopo l’avvio dell’inchiesta a … (La Repubblica)

Sono parole messe per iscritto quelle di Paola G., la psicologa di Alessia Pifferi, la donna a processo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi. La professionista, 58 anni, è indagata assieme ad una collega per falso e favoreggiamento, perché, secondo l'accusa, avrebbe aiutato Alessia Pifferi, falsificando alcuni atti tra cui un test psicodiagnostico al fine di ottenere una perizia psichiatrica. (ilGiornale.it)

Secondo l'accusa le due psicologhe avrebbero in sostanza aiutato, falsificando alcuni atti tra cui un test psicodiagnostico, Alessia Pifferi a ottenere una perizia psichiatrica. Questa la posizione di P. (Today.it)

C'è l'avvocato Angelo Leone, di Benevento, tra i difensori – l'altro è Priscilla Maione – di una delle due psicologhe del carcere di San Vittore indagate dalla Procura di Milano, per falso e favoreggiamento, al pari dell'avvocato Alessia Pontenani, legale di Alessia Pifferi (nella foto), 37 anni, accusata di aver lasciato morire di stenti, nel luglio 2022, la figlia Diana che aveva un anno e mezzo abbandonandola in casa per sei giorni. (Ottopagine)

Entrambe le psicologhe del carcere di San Vittore, indagate per favoreggiamento e falso ideologico in una costola parallela del processo ad Alessia Pifferi, la mamma che ha lasciato morire di stenti la piccola Diana, sono rimaste in silenzio nell’interrogatorio davanti al pm Francesco De Tommasi. (IL GIORNO)

Non ha risposto alle domande del pm di Milano Francesco De Tommasi, la psicologa Paola Guerzoni del carcere di San Vittore indagata assieme ad una collega per falso e favoreggiamento, perché, secondo l'accusa, avrebbe in sostanza aiutato, falsificando alcuni atti tra cui un test psicodiagnostico, Alessia Pifferi, a processo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, ad ottenere una perizia psichiatrica. (leggo.it)