Inps: 30enni di oggi in pensione a 70 anni. Anief chiede deroga per chi lavora a scuola: non si può andare in pensione così tardi.

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Orizzonte Scuola ECONOMIA

Inps: 30enni di oggi in pensione a 70 anni. Anief chiede deroga per chi lavora a scuola: non si può andare in pensione così tardi. Di L’Inps conferma le previsioni dell’Anief: un 30enne che inizia a lavorare oggi lascerà il servizio a quasi 70 anni. Dalle previsioni, che emergono consultando le proiezioni del nuovo simulatore Inps “Pensami – Pensione a misura” messo a disposizione di tutti sul sito web dell’istituto di previdenza, si evince anche che nel caso il lavoratore non abbia versato 20 anni di contributi e maturato un assegno almeno tre volte l’importo mensile di quello sociale del 2024, pari a 1.603,23 euro, l’uscita dal lavoro si concretizzerà addirittura a 74 anni di età. (Orizzonte Scuola)

Ne parlano anche altre fonti

Importanti novità in tema pensioni in Italia, col simulatore Pensami dell'Inps che è stato aggiornato di recente in base alle nuove regole contenute nella legge di Bilancio. (QuiFinanza)

Vediamo come funziona e come accedervi. L'Istituto nazionale di previdenza ha comunicato di aver aggiornato il suo sistema alle nuove regole previste dalla legge di Bilancio. (Fanpage.it)

I trentenni di oggi che hanno iniziato a lavorare da poco potranno andare in pensione tra i 66 anni e 8 mesi nel caso abbiano versato 20 anni di contributi e a 74 se non riesce a versare almeno 20 anni di contributi. (Wall Street Italia)

I trentenni di oggi finiranno di lavorare a 70 anni circa, o a 74 anni nella peggiore delle ipotesi. Nel dettaglio, chi oggi ha 30 anni e ha cominciato a lavorare da poco potrà andare in pensione a 66 anni e 8 mesi, ma solo se ha versato 20 anni di contributi e maturato un assegno superiore a una certa soglia (tre volte l'importo mensile dell'assegno sociale nel 2024, quindi 1603,23 euro). (Today.it)

L'Inps ha aggiornato il simulatore "Pensami" per le pensioni e i dati emersi non sono confortanti. Ecco quanto emerso. (Quotidiano di Sicilia)

Un disastro per i millennials - che peraltro andranno in pensioni col metodo contributivo - soprattutto se si tiene conto della sorte ben più lieta riservata a chi ha comodamente accumulato riserve, potendo contare su un metodo di calcolo più vantaggioso ossia quello retributivo: stiamo parlando dei pensionati attuali. (L'HuffPost)