Petrolio, perché i prezzi sono in calo ai minimi da 3 anni? La svolta dell'Arabia Saudita e le mosse della Libia
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Il prezzo del petrolio è ancora in calo sui mercati internazionali. Il Wti americano, che giovedì 26 settembre ha chiuso in ribasso del 2,9%, perde lo 0,27% portandosi a 67,49 dollari al barile. Il Brent perde invece lo 0,31% a 71,38 dollari. A spingere al ribasso i prezzi è la possibilità che l’Arabia Saudita abbandoni l’obiettivo del prezzo a 100 dollari al barile in vista di un aumento della produzione. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
Gli investitori attendono ora i dati sulle scorte e la riunione dell’Opec+ del pomeriggio. (Milano Finanza)
Immediata reazione delle quotazioni petrolifere all’attacco missilistico lanciato dall’Iran contro Israele. A New York un barile di greggio viene scambiato a 71,6 dollari al barile, in rialzo del 5%. Sino a prima degli attacchi il greggio era rimasto sostanzialmente stabile intorno ai 68,6 dollari. (Il Fatto Quotidiano)
Il petrolio Usa si porta sopra i 72 dollari (Wti +3,29% a 72,13 dollari al barile) e quello del Mare del Nord si avvicina ai 76 (Brent +3,03% a 75,79 dollari al barile). Accelera il greggio nel giorno in cui si riunisce il vertice Opec e in attesa delle scorte settimanali Usa previste in serata mentre in Medio Oriente la tensione resta altissima. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
stia preparando un attacco imminente contro Israele. . le tensioni in Medio Oriente. Le quotazioni salgono del 3,18% (Tuttosport)
Il Petrolio WTI scende di oltre il 2% mentre Israele viola i confini del Libano per un’operazione militare. (FX Empire Italy)
Di Tina Teng I prezzi del petrolio hanno subito un'impennata dopo che martedì l'Iran ha lanciato circa 200 missili balistici contro Israele, segnando un'altra escalation nel conflitto mediorientale. (Euronews Italiano)