Morto David Crosby, addio al leggendario chitarrista
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Spirito ribelle, polemico, libero, parlantina schietta, come scrivono su RollingStone “il suo segno si trova nella scrittura, nelle scelte sonore, nello stile che mette assieme testi terreni e melodie celestiali, nelle armonie vocali che hanno fatto epoca (per dirla con Joan Baez, "he could sing the hell out of a harmony”)” (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Nato in California nel 1941, Crosby ha raggiunto il successo non solo grazie ai Byrds, ma anche con il terzetto "Crosby, Stills & Nash" e col quartetto "Crosby, Stills, Nash & Young". Il cantautore, co-fondatore dell'iconica band folk rock dei Byrds, si è spento al termine di una lunga malattia. (Everyeye Lifestyle)
MUSICA / DAVID'S LOVE Appena ho letto la notizia, sono immediatamente tornato con la testa al 1969, un anno irrecuperabile per la carriera di David Crosby, di enormi successi e di un solo grandissimo dolore. (Certa stampa)
Nessuno più del musicista di Los Angeles scomparso a 81 anni due giorni fa ne ha rappresentato le luci e le ombre, la creatività e le pulsioni autodistruttive, il gusto per l’azzardo, a volte le bassezze, la grande illusione e la grandissima disillusione. (Il Riformista)
Ora, invece, la morte avvenuta a Los Angeles a 81 anni, ci riporta in un emisfero, il suo, caratterizzato da molti eccessi. A Padova era arrivato con Graham Nash, il compagno di una vita, che con lui ha firmato accompagnamenti armonici di altissimo livello. (ilgazzettino.it)
Nel chiacchiericcio dello star system di fine anni Sessanta, la preoccupazione era sempre più certezza: sarebbe stato David Crosby la prossima stella del rock a trasformarsi da icona a vera e propria leggenda, aggiungendosi alla lista degli idoli, sacrificati sull'altare della triade sesso, droga e rock'n'roll? Perché tutti sapevano che il talento di Crosby era smisurato quanto la sua propensione a una vita spericolata, in perfetta armonia con la filosofia hippie del vivi bene e in fretta e non pensare al domani. (ilGiornale.it)
Un legame con la liuteria d'eccellenza del Biellese La notizia ha fatto il giro del mondo perché a lasciarci è stato un leggendario chitarrista. E a piangerlo nel Biellese c'è chi l'ha conosciuto professionalmente, Alessio Guarnieri. (Prima Biella)