Passeggiate e mercatini vintage: in tanti a Civitanova affollano litorale e centro
Articolo Precedente
Articolo Successivo
CIVITANOVA Una domenica per salutare l’estate. Da ieri è entrato l’autunno. In città è stato un equinozio gradevole con temperature tra i 23 e i 24 gradi. Come già riferito nei giorni scorsi, l’attività balneare degli stabilimenti è stata chiusa. Quasi impossibile trovare bagnini per garantire un servizio diventato obbligatorio per affittare lettini e ombrelloni. Si può, però, prendere il sole sulle spiagge libere, praticamente tutto il litorale, visto che anche le spiagge in concessione sono state liberate (e non tutte recintate). (corriereadriatico.it)
La notizia riportata su altri media
Leggi tutta la notizia "Dopo avere annunciato di chiudere i porti, adesso il ministro Salvini chiude davvero, e prima del tempo, le spiagge di tutta Italia. (Virgilio)
'Le disposizioni del Ministero, che tramite le Capitanerie di Porto obbligano la prosecuzione del salvataggio per gli stabilimenti balneari, rappresentano un ulteriore passo indietro in quel processo.. (Virgilio)
🔊 Ascolta l\'audio “L’ordinanza della Capitaneria di porto che prevede l’obbligo del servizio di salvataggio anche dopo il 22 settembre è un clamoroso boomerang per il territorio, le sue imprese e l’immagine della Riviera“. (News Rimini)
Che vede l’opposizione puntare il dito accusatore contro il governo. Sulla chiusura forzata e anticipata delle spiagge, provocata dalla discussa ordinanza della Capitaneria di porto che impone ai bagnini di aprire gli stabilimenti balneari solo in presenza del salvamento, dopo le forti preoccupazioni espresse dagli operatori economici riminesi, s’innesca adesso uno scontro tutto politico. (Corriere Romagna)
Ma non a tutti la pezza è bastata. "E’ un problema – spiega Giaco Burioni dell’hotel Roma -. (il Resto del Carlino)
Al Tortuga beach, zona 67 a Rimini, ci sono gli ombrelloni, i lettini con i clienti che si godono un tiepido sole, e in torretta c’è un salvataggio con la maglietta rossa. "Siamo aperti e gente ce n’è". (il Resto del Carlino)
