L'attacco della Danimarca a Trump sulla Groenlandia: "I confini non si toccano"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
"Tocca all'Europa definire il futuro del nostro continente". È questo l'appello della premier danese Mette Frederiksen che, da Berlino, dove oggi ha incontrato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, lancia un monito sull'esigenza di un Europa "più unita e collaborativa" in grado di respingere le pretese territoriali avanzate da altri paesi. Pur senza citare esplicitamente il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e le sue affermazioni sulla Groenlandia, la premier danese ha affermato che "ci troviamo ad affrontare una realtà più incerta, una realtà che richiede un'Europa ancora più unita e una maggiore cooperazione''. (EuropaToday)
Ne parlano anche altre fonti
La Danimarca ha annunciato un piano da 14,6 miliardi di corone, equivalenti a circa 2 miliardi di euro, per potenziare la sicurezza nell’Artico e nel Nord Atlantico, due aree strategica per la loro vicinanza agli Stati uniti e alla Russia. (Il Fatto Quotidiano)
Un nuovo sondaggio mostra che l'85 per cento dei groenlandesi non vuole che la loro isola diventi parte degli Stati Uniti, dopo che Donald Trump ha parlato della possibilità di assumere il controllo del territorio semi-autonomo danese. (Civonline)
Il rapporto politico-economico tra Copenaghen e Nuuk Innanzitutto, è importante sapere che la Danimarca è più grande della sola Danimarca continentale. Il Regno di Danimarca include infatti anche i territori della Groenlandia e delle Isole Faroe: gli stemmi di questi territori sono stati recentemente valorizzati nella bandiera del Regno. (ISPI)
«Anche per questo abbiamo detto più volte che in ultima analisi è la Groenlandia a decidere della sua situazione», ha aggiunto. E il popolo groenlandese è un popolo, anche nel senso del diritto internazionale». (Corriere del Ticino)