Presidenziali Usa 2024, whisky, ansiolitici e Guardia nazionale: ecco la notte più lunga

Presidenziali Usa 2024, whisky, ansiolitici e Guardia nazionale: ecco la notte più lunga
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la Repubblica ESTERI

NEW YORK — È la notte più lunga della storia politica americana, con la Guardia Nazionale in armi per strada in Oregon, Washington State e Nevada, i volontari al lavoro frenetico e tantissime persone, forse il Paese intero, sull’orlo della crisi di nervi. Alle 20 di stasera, le due di notte in Italia, le urne finalmente saranno chiuse in 17 stati su 50, ma solo a mezzanotte, le 6 italiane - dopo … (la Repubblica)

Su altri giornali

La scelta si divide tra la democratica Kamala Harris, l’attuale vicepresidente, 60 anni, e l’ex presidente, il repubblicano Donald Trump, 78 anni. È arrivato l’election day, il giorno in cui 170 milioni di americani si recheranno alle urne per eleggere il 47esimo presidente degli Stati Uniti. (ilmessaggero.it)

Pro Trump o pro Harris? Questo è il dilemma. D'altronde il mondo intero, Italia compresa, verrà in qualche modo "toccato" da cosa accadrà alle urne dall'altra parte dell'oceano. (ilmessaggero.it)

Trump, a casa: per sempre. Sventata la minaccia di un’America in m… (la Repubblica)

Usa 2024, una campagna elettorale lunghissima ma nessun progetto credibile

– Alla vigilia del 5 novembre, giorno delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, l’esito del voto appare incerto. Pronti a sfidarsi all’ultima preferenza il repubblicano ed ex presidente Donald Trump, e la dem Kamala Harris, attuale vicepresidente del governo Biden. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il 5 novembre è il giorno delle elezioni americane, ma oltre 75 milioni di persone avranno già votato in anticipo per la vicepresidente democratica Kamala Harris o per l’ex presidente repubblicano Donald Trump: recandosi ai seggi di persona oppure per posta, spedendo cioè la propria scheda elettorale compilata. (Corriere della Sera)

Gli Stati Uniti sono un Paese scollato che non si riconosce più in una tavola di valori comuni. E’ un esito di lungo periodo legato alla mancata volontà di governare il mutamento (sia delle amministrazioni repubblicane che di quelle democratiche) in un mondo che l’economia globale – prodotta in primis dagli Usa – rende sempre più veloce. (Il Fatto Quotidiano)