Caos in Corea del Sud, l’ex ministro della Difesa tenta il suicidio in carcere
L'ex ministro della Difesa sudcoreano Kim Yong-hyun ha tentato di togliersi la vita in carcere, dove è detenuto con l'accusa di insurrezione legata a una indagine sulla legge marziale del presidente Yoon Suk-yeol, dichiarata il 3 dicembre e ritirata poco dopo. Intanto altri due alti ufficiali della polizia sono stati arrestati. (Fanpage.it)
La notizia riportata su altri media
La situazione non è più tornata alla normalità e in queste ore si stanno registrando gli strascichi di quell'azione, con la perquisizione della polizia coreana negli uffici del presidente. (il Giornale)
Blitz della Polizia negli uffici della presidenza a Seul. Intanto l'ex ministro della Difesa sudcoreano, Kim Yong-hyun, ha tentato il suicidio in un centro di detenzione. Kim è dalle prime ore di oggi formalmente in stato di arresto. (Adnkronos)
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol torna in tv nove giorni dopo il fallito blitz con l’annuncio dell’istituzione della legge marziale e l’invio dell’esercito per bloccare il parlamento. (la Repubblica)
Sì è stato un gesto estremo, potremmo definirlo un sucidio politico. “Le istituzioni della Corea del Sud hanno retto e la società civile ha dimostrato ancora di non essere disposta ad accettare presidenti che rifuggono dalle loro responsabilità”. (Il Fatto Quotidiano)
Non si arresta la crisi istituzionale in Corea del Sud, che si prepara a un nuovo voto sabato prossimo sulla mozione di impeachment del principale partito di opposizione, il Partito Democratico, contro il presidente Yoon Suk Yeol per aver proclamato la legge ma… (L'HuffPost)
Al momento del raid il presidente Yoon, formalmente ancora in carica, non era presente e secondo l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap ci sarebbe stato un confronto acceso tra i diciotto agenti di polizia e le guardie di sicurezza presidenziali. (il manifesto)