Liguria, la scelta di Bucci: "Ci ho pensato, ma è troppo presto per dirlo"

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Il neo governatore della Liguria, Marco Bucci, terrà per sé una delega pesante tra Sanità, Bilancio e Cultura: lo riporta l'Agenzia Dire parlando dei numerosi colloqui che il presidente della Regione sta facendo nelle ultime ore in vista della formazione della nuova giunta regionale. Lo stesso Bucci, poi, avrebbe confermato questa indiscrezione: "Che deleghe mi tengo? Ci ho già pensato, ma è ancora troppo presto per dirlo", ha detto a margine del consiglio comunale. (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altri giornali

La prima domanda che tutti si pongono è che cosa terrà più in considerazione Bucci? Seguirà il cosiddetto 'manuale Cencelli', ossia una spartizione di incarichi basata su interessi politici, oppure il dare un rappresentante a ogni provincia, senza dimenticare la parità genere nonostante non ci sia nessun obbligo. (Primocanale)

In generale, tra i più benestanti si è notata una lieve preferenza per il candidato del centrodestra Marco Bucci, mentre nel ceto medio c’è stato un sostanziale equilibrio. L’80 per cento di chi ha dichiarato di avere una condizione economica difficile si è astenuto alle elezioni Regionali in Liguria. (Il Fatto Quotidiano)

Chissà cosa crederebbe, direbbe, scriverebbe oggi dopo aver analizzato la breve, frettolosa, movimentata campagna elettorale e letto i risultati delle elezioni regionali della Liguria che hanno visto la vittoria, non proprio ma quasi sul filo di lana, di Marco Bucci (centro destra), e la sconfitta di Andrea Orlando (centro sinistra). (Riviera Time)

Il candidato presidente che è andato a un soffio dal riportare la sinistra a vincere in Liguria, nella regione dove perde tutto o quasi da dieci anni, torna a parlare dopo quattro giorni di silenzio. È stata «un’avventura molto bella», dice della campagna elettorale appena vissuta Andrea Orlando. (La Repubblica)

La vittoria di Marco Bucci e del centrodestra a elezioni regionali molto politiche anche se determinate non dai partiti ma da un’inchiesta giudiziaria, è anche la sua. E questa mattina, quando Giovanni Toti, e con lui Aldo Spinelli e Paolo Signorini, si presenterà al cospetto del giudice Matteo Buffoni per la convalida del patteggiamento, nessuno potrà impedirgli di esibire un sorriso largo quanto la distanza tra le sue orecchie. (Il Dubbio)

E la semplicità e la serenità di Laura sono quasi una cartina di tornasole per capire la sconfitta della sinistra, persino stavolta che la strada sembrava spianata per una vittoria a tavolino: un ottimo bomber come Andrea Orlando, il migliore dei candidati possibili immaginabili in quel campo; un autogol clamoroso come il patteggiamento di Giovanni Toti a ridosso delle elezioni e la presenza dell’ex presidente della Regione che comunque ha aleggiato in campagna elettorale e che, almeno a Genova, non ha certamente aiutato; la corsa non propriamente da record sul campo della campagna elettorale di una parte della coalizione di Bucci: da un lato a percorrere la fascia avanti e indietro come fosse il vero erede di “Pendolino Cafu”, Matteo Salvini, che si è praticamente trasferito in Liguria nelle ultime settimane, e il suo viceministro e plenipotenziario ligure della Lega Edoardo Rixi, che portano un ottimo risultato al Carroccio e risultano fra i veri king maker delle elezioni. (Tiscali Notizie)