Inchiesta ultrà, i pm sull’Inter: “Situazione tossica, di fatto finanziava quel mondo: non basta rimuovere i vertici”. Interrogatori, gli arrestati non rispondono

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Si sono avvalsi tutti della facoltà di non rispondere i primi ultrà milanisti ed interisti interrogati stamattina nel carcere milanese di San Vittore, davanti al gip Domenico Santoro e ai pm, dopo il maxi blitz di due giorni fa della Dda milanese, di Polizia e Gdf. In particolare, sono rimasti in silenzio Francesco Lucci, difeso dall'avvocato Jacopo Cappetta e tra i capi della curva Sud milanista, nonché fratello del leader Luca (sarà sentito più avanti, non stamattina come scritto in precedenza), Riccardo Bonissi e Luciano Romano, anche loro accusati di far parte dell'associazione per delinquere della curva rossonera. (La Repubblica)

Su altre testate

Il giorno dopo la maxi inchiesta che ha «azzerato» le curve dei club milanesi, in casa Inter passa un mix di ritorno sbigottito in gradinata al Meazza e nuovi aspetti di quella che era la «vita» di curva prima del blitz all’alba di lunedì. (Corriere Milano)

della Nazionale è finito sulla panchina del Napoli e adesso è primo in classifica con 13 punti dopo sei giornate. (Corriere della Sera)

Dal contenuto dell’ordinanza cautelare emessa dal Gip Domenico Santoro, emerge che una frangia del tifo interista si è lasciata guidare soltanto dalla sete di denaro, nel mettere in atto una serie di comportamenti contrari alla legge che hanno permesso la gestione degli ingressi allo stadio Meazza. (La Gazzetta dello Sport)

Debora Turiello, chi è la "tesoriera della curva" dell'Inter arrestata nell'inchiesta sugli ultras: «Sa anche picchiare»

Non può essere escluso a priori il rischio di una penalizzazione per Inter e Milan: i club al centro dell’inchiesta sugli ultrà A guidare la Procura della Repubblica di Milano che indaga sui rapporti tra ultrà e club milanesi è il pm Marcello Viola il quale, già nel 2010, portò avanti una inchiesta simile in merito ai rapporti tra tifosi e dirigenti del Palermo, in soffermandosi sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel club rosanero. (CalcioMercato.it)

L'Inter, "quando si rapporta" con Marco Ferdico, capo ultrà finito in carcere due giorni fa, "e in particolare cede alle pressioni di quest'ultimo, che vuole "ottenere" altri biglietti, "di fatto finanzia" lui e gli altri ultras. (Calciomercato.com)

E viene descritta, come scrive oggi Repubblica nelle sue pagine milanesi, come una dalle "spiccate doti organizzative", e che "sa anche picchiare". Si chiama Debora Turiello, ha 40 anni ed è finita ai domiciliari con l'accusa di associazione a delinquere con aggravante mafiosa: era la contabile della curva Nord, la "tesoriera" degli ultrà dell'Inter. (ilmessaggero.it)