È arrivata l’app ufficiale di Google Gemini per iOS: ecco cosa può fare per te
Avere almeno un assistente AI sul proprio pc è il nuovo mai-più-senza in ambito tech. Avere almeno un assistente AI sul proprio smartphone, poi, è ancora più utile ed importante. Il perché è presto spiegato: lo smartphone è il device che usiamo più spesso e in ogni luogo, anche per lavoro. Avere un “aiutino” sempre disponibile, per gestire i propri task quotidiani, da quelli più semplici ai più complessi, aiuta a risparmiare tempo e fatica. (Influenxer.it)
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Gli utenti della beta dell'app Google su Android hanno ora la possibilità di scegliere tra diversi modelli dell'assistente AI Gemini, inclusa la nuova versione Gemini 2.0 Flash. Questa funzionalità offre un controllo maggiore sull'esperienza AI direttamente dai dispositivi mobili. (Tom's Hardware Italia)
Dopo averlo distribuito per gli utenti beta di Android, Google ha esteso l’aggiornamento dell’app Gemini anche su iPhone, consentendo di selezionare il nuovo modello Gemini 2.0 Flash Experimental. Dopo l’annuncio della scorsa settimana, l’app Gemini offre ora un selettore di modelli nella parte superiore dello schermo, a scelta tra 1.5 Pro, 1.5 Flash e il nuovo 2.0 Flash Experimental. (Telefonino.net)
La lotta tra i modelli di intelligenza artificiale si sta facendo sempre più serrata e si sposta sul campo del "ragionamento": a pochi mesi dal lancio di o1 di OpenAI, Google presenta Gemini 2.0 Flash Thinking, il suo modello che ragiona basato su Gemini 2.0. (SmartWorld)
Il primo modello di intelligenza artificiale a sfiorare le capacità umane di ragionamento più profondo per risolvere problemi complessi è stato o1 di OpenAI introdotto a settembre: ora Google colma il divario con Gemini 2.0 Flash Thinking Experimental, il primo di Big G che ragiona. (macitynet.it)
Questa visione ci ha guidati nel lancio di Gemini 1.0 lo scorso dicembre. L’informazione è alla base del progresso umano. Per questo, da oltre 26 anni, lavoriamo per organizzare le informazioni del mondo, rendendole accessibili e utili. (The Keyword)
Dice Sundar Pichai, il ceo di Google – qui trovate la cronaca dell’annuncio sul Sole 24 Ore.com – il passaggio è dagli LLM tradizionali a modelli di AI che sono in grado di comprendere l’ambiente circostante, anticipare le esigenze e agire autonomamente sotto supervisione”. (Il Sole 24 ORE)