Ocse: dati italiani incoraggianti, ma serve spingere sulle riforme
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L’organizzazione internazionale ha analizzato i numeri dei Paesi del G20. Indispensabile ridurre il debito pubblico e razionalizzare la spesa ROMA – Buone notizie per l’economia italiana, che sembra aver intrapreso la strada del risanamento dei conti, anche se per gli osservatori internazionali permangono delle criticità legate a fattori già ben identificati: troppa burocrazia, la necessità di apportare riforme ed elevato debito pubblico accumulatosi nel tempo. (Quotidiano di Sicilia)
Ne parlano anche altri giornali
L'Ocse: "L'Italia sia prudente sui conti pubblici" Dal punto di vista della crescita, ''l'Italia sta facendo piuttosto bene, 0,8% quest'anno, 1,1% l'anno prossimo, quindi vicina al potenziale". Ma Roma deve continuare a essere ''prudente'' in materia di bilancio e conti pubblici. (Eventi e News in Italia)
Rivista al rialzo la crescita globale nel 2024 al +3,2%, stabile al 3,2% nel 2025 (LAPRESSE)
Questi i principali dati che emergono dall’ottava e nuova edizione dell’EY Italian Macroeconomic Bulletin, l’analisi trimestrale che – a partire dall'analisi delle principali variabili macroeconomiche e sulla base di un modello macro-econometrico proprietario – fornisce previsioni a medio termine per l'economia italiana. (LA STAMPA Finanza)
Bene anche il trend globale: l’Economic Outlook si legge che l’economia mondiale ha reagito bene nella prima metà del 2024 ai fattori, come le tensioni geopolitiche, che potevano comprometterne lo sviluppo Ocse: riviste al rialzo le stime di crescita per l’Italia (t-mag.it)
L’Ocse conferma sostanzialmente le stime di crescita dell’economia globale al 3,2% nel 2024 e nel 2025, con l’Eurozona che avanza piano e il Pil italiano pressoché stabile allo 0,8% quest’anno e all’1,1% il prossimo. (LaChirico.it)
… L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha dichiarato che il calo dei tassi d’interesse e la ripresa dei salari contribuiranno al contenimento dell’inflazione e a una leggera ripresa dell’economia mondiale quest’anno e il prossimo, mentre il recente calo dei prezzi del petrolio potrebbe favorire l’ultimo tentativo di contenere l’acquisto. (Economy Magazine)