Danilo Cremona, morto dopo un malore in campo durante il torneo di pallavolo: aveva 32 anni

Morto Danilo Cremona, 32 anni, noto nell'ambiente sportivo come Corry, il giocatore di pallavolo originario di Merate (Lecco), colto da un malore sabato scorso, mentre disputava un torneo di volley in Toscana. Si sono purtroppo rivelate vane le speranze che potesse riprendersi. Nel pomeriggio da Pisa, dove era ricoverato da sabato, è giunta purtroppo la notizia della morte. Chi era Danilo Cremona Lutto nel Meratese e tra chi, in questi anni, lo aveva conosciuto e apprezzato sui rettangoli di pallavolo della Lombardia e anche di fuori regione. (leggo.it)

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È morto Danilo Cremona, il pallavolista di 32 anni compiuti il 20 ottobre scorso, originario di Merate, che sabato ha accusato un malore in campo, mentre stava giocando in Toscana. ‘Corry’ non ce l'ha fatta. (IL GIORNO)

Una partita di pallavolo, un’occasione per mettere insieme lo sport che ha sempre amato e le risate con gli amici. Tre giorni, sul filo della speranza spezzatasi ieri pomeriggio, quando Danilo Cremona, 32 anni, è stato dichiarato morto. (IL GIORNO)

Nel pomeriggio di martedì da Pisa, dove era ricoverato, è arrivata purtroppo la notizia della morte. È morto Danilo Cremona, 32 anni, noto nell’ambiente della pallavolo come “Corry“. (Il Fatto Quotidiano)

Malore in campo, il pallavolista Danilo Cremona muore a 32 anni dopo il coma. Fatale un aneurisma cerebrale

Aveva una vita davanti e per questo la sua morte è ancora più straziante e incomprensibile.Sportivo, 32 anni, determinato Danilo Corry Cremona è morto a 32 anni a seguito di un malore risultato fatale. (Merateonline)

A seguito del gravissimo malore accusato nella giornata di sabato 20 luglio, in Toscana, il giovane meratese era stato ricoverato d'urgenza all'ospedale di Pisa. Non ce l'ha fatta Danilo Cremona, per tutti Corry, il pallavolista meratese colpito da un malore in campo da gioco sabato mentre stava partecipando a un torneo in Toscana. (Prima Lecco)

– Emorragia massiva, provocata da aneurisma cerebrale. Un killer silenzioso, infido, che spesso non dà sintomi evidenti e sfugge anche agli accertamenti e test cui deve sottoporsi chi pratica sport a livello agonistico. (LA NAZIONE)